di Giovanna Naddeo
“La storia non cambia se non siamo noi a cambiare. E’ ora, adesso!”. E’ questa la chiave di lettura di “Pangea-Lo spirito dei continenti”, lo spettacolo andato in scena lo scorso 24 maggio presso il Teatro Augusteo di Salerno. Dai canti della tradizione maori alle suadenti danze dell’America Latina, passando per le tamurriate campane, la contraddanza siciliana, la “moribayassa” africana e i ritmi giapponesi, il tutto fuso in un’opera teatrale firmata dalla neonata “Compagnia delle Storie”, un’idea progettuale promossa dalle associazioni “Utungo Tabasamu”, “Insieme Uni” e “Humus Onlus”. Tra i principali promotori dell’iniziativa c’è lui, Alessio Coppola, 21 anni, studente di percussioni presso il Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli e gran appassionato di scrittura teatrale.
Com’è nata l’idea di “Pangea”?
«Tutta è nato da un sogno in cui figurava Pangea, il supercontinente che in origine includeva tutte le terre emerse, e i popoli di ogni longitudine e latitudine. L’obiettivo primario è stato proprio quello di lanciare un messaggio chiaro di fratellanza e solidarietà tra le persone, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione o cultura. Bisogna avere cura dell’altro/a così come dell’ambiente in cui viviamo. Guardare alla Terra in qualità di Madre, non come mera fonte di guadagno e sostentamento».
“Utungo Tabasamu” è il nome della tua associazione. Cosa significa?
«Il nostro nome deriva dalla lingua sud africana swahili e significa “sorriso a ritmo”. L’idea è nata tre anni fa con la finalità di promuovere l’arte e la musica di strada quali strumenti di interazione e integrazione. Spesso questi termini sono confusi: si parte dall’interazione, dallo scambio di idee, usi e costumi per poi giungere all’integrazione vera e propria. Da tre anni ci dedichiamo alla scrittura di spettacoli per bambini e adulti che successivamente portiamo in scena. Per due anni consecutivi abbiamo raggiunto il gradino più alto del podio al “Ferrara Buskers Festival” e anche quest’anno ritorneremo con una nuova ed energica performance».
Altri progetti futuri?
«Senza alcun dubbio porteremo avanti “La Compagnia delle Storie” insieme ad “Insieme Uni” di Francesco Iandiorio e “Humus Onlus” di Lauretta Laureti. Una curiosità: abbiamo scelto questo nome partendo dal presupposto che dietro ogni cosa della vita, anche la più banale, ci sono tante storie di tante persone che lavorano insieme per un obiettivo comune».