Ieri sera, alle 20.30, nella meravigliosa cornice storica architettonica del convento Francescano di Giffoni Valle Piana si è tenuto un importante momento di confronto fra i ragazzi del Giffoni Film Festival e i rappresentanti di importanti istituzioni sanitarie e sociali sul “rapporto dei giovani con il cibo”. Il talk, abilmente condotto dalla giornalista Maria Rosaria Sica, autorevole volto di Food Network, ha fatto sì che si creassero i presupposti per sviluppare un corpulento dibattito tra la platea e i relatori, tutti di eccezionale livello professionale ed umano. Il primo intervento sul “Cibo come farmaco” è stato del Presidente della Fondazione Scuola Medica Salernitana, Enrico Indelli, che ha puntato il dito sulle tradizioni alimentari tramandate nei secoli, le quali, partendo dai dettami della SCHOLA SALERNI, ovvero i precetti dell’antico Regimen Sanitatis, sono giunte a noi come rimedi curativi grazie all’uso di erbe, piante e cibo. A seguire, Giulio Corrivetti, Direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’ASL Salerno e Vicedirettore del centro di ricerca della Fondazione Ebris, ha illustrato senza mezzi termini i cattivi costumi dei giovani nel rapporto con il cibo. Patologie come anoressia e bulimia a volte possono essere recondite e nascoste nelle persone che ci circondano, ma con un minimo di attenzione si potrebbero carpirne i disagi. Il dialogo e la socializzazione sono, quindi, gli strumenti primari che ogni amico, compagno, fratello devono metter in campo per poter essere di aiuto. Il Direttore Corrivetti ha voluto sottolineare la tardiva partenza in Campania della creazione di una fattiva rete di assistenza per i giovani colpiti da queste patologie, ma ha anche aggiunto che, nel giro di pochi anni, la Campania, quindi la sanità pubblica, sta primeggiando a livello nazionale per metodo e risultati. A chiusura del talk sul rapporto con il cibo si è avuto l’intervento del Direttore della Fondazione Scuola Medica Salernitana, Massimo Carmando, che in modo semplice e pragmatico ha voluto sottolineare che da tempo la Fondazione parla di “Buon Nutrirsi” e non di Dieta, che, pur significando dall’antico greco “stile di vita”, oggi assume nello stereotipo collettivo una sorte di malattia. Il Buon Nutrirsi ha un valore indispensabile e per realizzarlo è necessario avere a disposizione materie prime alimentari che siano realmente naturali e che abbiano subito la naturalissima biodinamicità agricola. Per questo la Fondazione Scuola Medica Salernitana ha messo in campo il progetto “Oasi del Benessere”, che a breve partirà con il primo beta test proprio in Campania. In conclusione, in una calda serata di luglio con l’afa che la faceva da padrona, un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze insieme a tantissime persone interessate sono rimasti affascinati da quanto sia importante, per ogni essere Umano, il rapporto con il cibo e la sua valenza di farmaco e corroborante fisico e mentale. Un incontro bellissimo ed educativo e un grazie particolare va a Loredana Parisi organizzatrice del DMED SALONE DIETA MAEDITERRANEA che ha voluto fortemente questo talk food.