Manutezione, questa sconosciuta. Parchi e spazi pubblici nel degrado

di Vincenzo Pisaturo

Attività immobile dell’amministrazione comunale e della macchina burocratica. Il sindaco si gode nel weekend Piazza della Libertà ma i negozi sono ancora fermi al palo. Rami di alberi che volano al primo vento, rete idrica completamente collassata in diverse aree del territorio cittadino

C’è un dato acclarato che viene fuori con particolare evidenza da qualche settimana: a Salerno urge una manutenzione straordinaria degli spazi pubblici cittadini. La riapertura parziale del parco del Mercatello, che ha riaperto i cancelli solamente sabato pomeriggio (ma la chiusura è prevista alle ore 16), seppur in emergenza come evidenziato dall’assessore all’Ambiente Massimiliano Natella, denota la mancata cura in questi anni dei parchi e dei luoghi simbolo della passeggiata dei salernitani, dal centro storico al lungomare. Le numerose commissioni consiliari che si stanno tenendo in città per effettuare dei sopralluoghi di ricognizione per verificare le condizioni in cui versano impianti sportivi, arredi urbani, alberature e strade di interi quartieri, fanno capire che anche la pandemia ha causato un rallentamento delle attività di manutenzione ordinaria e che, ora, tutto passa per straordinario come la pulizia delle scale di un sottopasso pedonale o la sostituzione di una ringhiera divelta sul lungomare. O meglio ancora la potatura di alberi che infestano intere strade come denunciato ogni giorno sui social da cittadini ormai rassegnati all’incuria e al degrado in cui versa la città. Una città che vive una quotidiana emergenza acuita dalla mancanza di risorse umane in forza al Comune, incaricate ad espletare i servizi ordinari di cura e salvaguardia del patrimonio cittadino. Tutti quei lavori banditi, aggiudicati e prorogati sempre alle cooperative sociali finite al centro dell’inchiesta giudiziaria che lo scorso 11 ottobre 2021 ha fatto tremare Palazzo di Città e che prosegue con gli ultimi avvisi di proroga delle indagini notificate ad alcuni consiglieri comunali, funzionari ed ex amministratori rappresentanti delle coop. Proprio il venir meno delle cooperative sociali, a cui sono stati revocati tutti i servizi affidati, ha messo a “nudo” la carenza dell’organico comunale nei vari settori della manutenzione cittadina. Tanto da dover costringere Palazzo Guerra a chiudere i lucchetti dei parchi pubblici, in attesa di assegnare la gestione e la cura dei polmoni verdi della città, a società specializzate che presenteranno apposita domanda ai bandi presentati nelle scorse settimane dal comune.

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