“La campagna elettorale fa degli strani effetti. Tutti si sentono in diritto di parlare di tutto anche se non hanno la benché minima idea di ciò che si sta parlando. La situazione diventa surreale quando invece l’argomento in questione è la Fonderia Pisano”. Così gli Attivisti per Salerno, in un comunicato stampa, intervenendo sulla questione Pisano a Fratte. “Se da un lato sono state già messe in evidenza le responsabilità sulla vicenda del sindaco Napoli, che più volte ha avuto la possibilità (e ce l’ha ancora) di chiudere l’industria insalubre attraverso un’ordinanza sindacale contingibile ed urgente e del governatore De Luca che in piena emergenza Covid ha permesso il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e che nonostante i risultati dello studio Spes non emette, secondo le facoltà attribuitegli dalla legge, un’ordinanza regionale di chiusura, adesso è la volta dei finti oppositori lanciare veline e comunicati di stampa di facciata”. “La situazione è paradossale – continuano gli attivisti – poiché tra coloro che adesso vogliono “sospendere” l’attività troviamo anche i consiglieri Gallo, Pessolano, Ventura e Naddeo che nulla hanno fatto e detto durante i 5 anni della scorsa consiliatura”.
Gli Attivisti per Salerno invece attraverso alcuni dei suoi candidati seguono da sempre la vicenda. “Abbiamo contribuito alla nascita del Comitato Salute e Vita, abbiamo partecipato e partecipiamo costantemente alle attività e alle manifestazioni, eravamo presenti costantemente durante il presidio del 2016, siamo stati determinanti nel gruppo di lavoro che portò come risultato la temporanea revoca dell’AIA nel 2018, siamo stati determinanti nella decisione da parte del Ministero dell’Ambiente di costituirsi parte civile in uno dei processi penale a carico dei Pisano”.
“Quando il 4 ottobre – annunciano i candidati al consiglio comunale – andremo ad amministrare la Città, come primo atto creeremo una sezione speciale della polizia municipale che possa intervenire in tempi brevi per raccogliere le segnalazioni dei cittadini inerenti ai miasmi e ai fumi delle Fonderie Pisano in modo tale da effettuare una correlazione certa tra i malori dei cittadini e le emissioni dell’industria. In tal modo, anche se con i dati dello Studio Spes sarebbe possibile intervenire già da adesso, avremo delle prove inoppugnabili e giuridicamente rilevanti per emettere un’ordinanza di chiusura”.
“Dopo la chiusura – terminano gli attivisti per Salerno – collaboreremo con le istituzioni per ricollocare i lavoratori e ci occuperemo di effettuare tutti i passaggi normativi per bonificare l’area non prima però di aver cancellato dal piano Urbanistico Comunale il “premio“ edificatorio regalato alla famiglia Pisano dalla coppia De Luca-Napoli”.