‘Noi genitori preoccupati sabato saremo al solarium’

La presidente provinciale del Cad: “A Salerno non c’è una movida colta, città allo sbaraglio” . La proposta: “Riqualifichiamo La Fabbrica per le uscite dei giovanissimi”

“Sabato noi “genitori preoccupati” saremo al Solarium Santa Teresa a tutelare il diritto all’uscita serena dei giovani adolescenti di questa città. Ciò significa che chi si diverte al gioco del bullo….scegliesse altra zona, perché è tempo che si cambi registro, ne faremo di video da postare sui social”. Così Sonia Senatore, presidente provinciale del CAD, Centro di Ascolto del Disagio, ha stigmatizzato l’episodio della maxi rissa avvenuta nella serata di sabato scorso in piena zona movida. Una bagarre che, senza l’intervento delle forze dell’Ordine, avrebbe potuto trasformarsi nell’ennesima tragedia e assumere connotati ancor peggiori rispetto a quelli con cui si è verificata. L’episodio, per certi aspetti, si configura come una vera e propria punta di un iceberg di disagio giovanile e microcriminalità che per la Senatore da tempo imperversa nella città di Salerno. Merito, secondo la presidente provinciale del Cad, da lungo tempo attiva nel mondo politico ed associativo, di una volontà politica, sedimentatasi nel tempo, di non instaurare una movida “controllata” ed adulta, ma al contrario basata sulla frequentazione di fasce d’età più esposte al rischio del verificarsi di eventi simili a quello di sabato. “Inutile precisare, perché ormai lo diciamo da tempo – ha affermato la Senatore, che già nelle prime ore successive alla rissa è stata particolarmente attiva nello stigmatizzare il fenomeno sui social network – Che la città di Salerno è allo sbando, e lo è anche per una pessima programmazione della movida. Siamo ormai ben lontani dall’idea dei primi anni deluchiani, o di quelli del progetto Crescent della prima ora: nel 2021 avremmo dovuto essere alla stregua di Barcellona o Valencia, secondo il nostro governatore”.

“E invece – ha proseguito la Senatore – si è verificato tutt’altro, per via di errori che si sono susseguiti purtroppo nel tempo. Avremmo dovuto puntare ad una movida controllata, simile a quella di Cava, o anzi ancora più qualificata. Invece ci ritroviamo un target di quindicenni delle realtà più promiscue del circondario che, purtroppo, per annose questioni delle quali sarebbe superfluo disquisire, perché lo si fa ormai da troppo tempo senza risultati, possono dar vita a situazioni del genere”. “Via Roma doveva essere il salotto buono della città – ha aggiunto la Senatore – E invece non lo è più: capisco – per essere clemente – l’incapacità delle amministrazioni progressiste a lenire il disagio sociale dei giovani, ma non possiamo più tollerare, da genitori, situazioni del genere. Abbiamo il diritto di far crescere i nostri figli, che sono perlopiù ragazzi per bene, in una città sicura in cui ci dev’essere il diritto di poter uscire e veder rientrare i propri figli a casa in serenità”. Dopo la protesta, infine, la proposta: “Pensiamo e operiamo seriamente, piuttosto che perderci in spot qualunquisti sui giovani della peggior propaganda preelettorale – ha concluso la presidente provinciale del Cad – Spostiamo la movida delle fasce giovanili sulla zona litoranea, riqualifichiamo le “cattedrali commerciali” come La Fabbrica, incentiviamo gli addetti al settore a spazi alternativi e avanguardisti con musica live e eventi, attrezziamo la zona con navette per una movida sicura e controllata anche a livello di alcool e violenze….e allora sì, parleremo di visione europeista di una città e non spazio esclusivo per monumenti autoreferenziali e gestione della comunità allo sbaraglio!”.

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