di MIRKO CANTARELLA
23 novembre 1980, ore 19.34 la terra tremò. In poco più di un minuto il centro storico di Castelnuovo di Conza non esiste più. Sono 85 i morti su 400 abitanti, il più piccolo 5 mesi, il più anziano 93 anni e l’80% delle costruzioni rase al suolo. Quello che era la strada, il vicolo, il salotto dei cittadini, quel punto di aggregazione, in un momento non esiste più. Lo ricorda Franco Di Geronimo, attuale sindaco di Castelnuovo di Conza che però in quel tragico giorno non era nel suo paese d’origine ma a Salerno: “In quel periodo ero a Fisciano e in quella sera del 23 novembre ero a Salerno al Cinema Mini con mia moglie a guardare il film Oltre il giardino (storico film del 1979 diretto da Hal Ashby, con Peter Sellers, Shirley MacLaine, Melvyn Douglas). Ad un certo punto il buio, in strada motorini a terra, gente che correva in pigiama, in vestaglia, tutta riversata in strada ed impaurita”. Il sindaco ricorda anche che lui in strada aiutò delle persone anziane dandogli dei gettoni telefonici per poter chiamare i propri cari. Solo due giorni dopo riuscì ad andare nella sua Castelnuovo e vide cosa quel terremoto fece. “Una città distrutta, la casa in cui sono nato non esiste più ma io vado spesso in quel luogo a ricordare gli anni della mia infanzia – ricorda Di Geronimo. Una città che passò dalle palazzine di due piani al “Villaggio Montanelli”, il villaggio di prefabbricati costruito in soli 170 giorni grazie all’iniziativa di Indro Montanelli e la sua raccolta fondi con una sottoscrizione lanciata da “Il Giornale” e che vide anche la presenza sul posto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il terremoto fece danni pazzeschi. In un minuto e mezzo di terrore spazzò via decine di paesi e fece migliaia di morti. Accertati ne furono 3000 ma ancora oggi comprese le persone mai ritrovate si parla di 10 000 morti. Oggi a Castelnuovo ancora si ricorda con commozione i morti dell’epoca con una commemorazione per non dimetnticare!