Piazza della Libertà costa 70mila euro all’anno solo di concessioni demaniali

di Andrea Pellegrino

E’ una delle opere che è costata di più a Salerno. Ed è una delle opere che costa ancora alle casse comunali e di conseguenza ai contribuenti. Piazza della Libertà, che ospita il condominio privato Crescent, prosegue nella sua emorragia economica nel mentre la sua destinazione d’uso resta ancora un mistero. Probabilmente perché l’opera simbolo del ventennio (e più) deluchiano ancora resta al centro di contenziosi civili, penali, politici ed economici. A conti fatti oltre i milioni e milioni di euro sborsati tra fondi comunali e regionali, ad oggi occorrono 70mila euro circa all’anno, per mantenere le concessioni demaniali su cui poggia l’intervento di Santa Teresa. Trentadue mila euro che sborsa l’Autorità Portuale, il resto il comune di Salerno che  non è titolare dell’area. E probabilmente, stando ai documenti, non potrà esserlo mai, in considerazione dei vincoli che insistono sull’area. Nel 2016 la Capitaneria di Porto attesta che non ci sono istanze volte al rilascio di concessione demaniale marittima. Il riferimento è al nuovo tratto del torrente Fusandola e relative foci, attualmente ancora al centro di un procedimento penale e in ultimo all’attenzione del ministero dell’Ambiente. Inoltre è una stessa sentenza del Gip nell’ambito del procedimento Fusandola che ribadisce la mancata sdemanializzazione dell’area, oltre che a ordinare il ripristino dello stato dei luoghi. Sulle concessioni demaniali l’altra partita più importante su cui puntano anche Italia Nostra e No Crescent che proseguono la loro battaglia in tutte le sedi. Stando sempre ai documenti, nel 2008, il parere negativo del ministero sulla richiesta di concessione demaniale del comune di Salerno per la realizzazione dell’intervento di riqualificazione di Santa Teresa sempre, in virtù di vincoli inamovibili sull’area. Così come al momento non è stato  sdemanializzato l’ex tratto ferroviario su cui transitavano i treni merci dal porto alla stazione. Il 27 marzo la vicenda arriverà in Consiglio comunale, grazie ad una mozione presentata dall’opposizione che ha ripreso la replica del ministro Fratin all’interrogazione del deputato di Noi Moderati, Pino Bicchielli. Una complessa vicenda la cui definitiva risoluzione è ancora lontana nel mentre l’opera pubblica già necessita di importanti interventi di manutenzione, a partire dalle scale, fino agli ascensori, alla stessa (costosissima) pavimentazione. In più c’è da definire ancora la destinazione d’uso della mega piazza, non utile, neppure al concerto di Capodanno.

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