Salerno, tre bandi ‘sospetti’ alle politiche sociali, gare revocate

di Andrea Pellegrino

Tre bandi di gara ritirati, in autotutela, al settore politiche sociali del Comune di Salerno. Tre bandi per un totale che supera il mezzo milione di affidamenti che ora dovranno essere rifatti. Si tratta di gare avviate – e in parte anche concluse – durante la gestione di Nino Savastano, l’ex assessore comunale alle politiche sociali, oggi consigliere regionale sospeso e ai domiciliari a seguito dell’inchiesta sulle coop.

Tutte accomunate dallo stesso elemento, causa decisione degli uffici comunali. Una sola offerta pervenuta per i tre servizi messi a bando. Si tratta, in particolare, dello ‘Sportello per l’amministrazione di sostegno’; del ‘Centro per la famiglia’ e per il progetto ‘affido e adozione’. Secondo la medesima motivazione che compare nelle tre revoche: “per mero disguido è stata avviata procedura negoziata a seguito manifestazione d’interesse invitando sul MePa il solo l’operatore economico che aveva presentato istanza”. In pratica per i tre affidamenti era stato invitato a partecipare alla gara solo quella azienda, impresa, o società che poi è risultata naturalmente vincitrice. Anomalia che però, sempre secondo gli atti amministrativi, viene sollevata solo il 18 novembre, contrariamente a quanto già era stato verificato il 6 settembre, poi il 10 e ancora il 25 settembre alla presenza di una apposita commissione. Gli atti non mostrano, in tutti i casi, probabilmente per privacy, il nome del vincitore originario. Ora è tutto da rifare nel mentre, pare, che nelle settimane scorse, alcuni atti – relativi a tutte le attività delle politiche sociali finite sotto i riflettori della Procura della Repubblica di Salerno – siano stati acquisiti nuovamente dagli inquirenti.

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