Fonderie, diffida all’Asl e Comune: “Vanno chiuse ora”

Diffida all’Asl, al Comune ma anche alla Regione Campania. Il comitato Salute e Vita sollecita nuovamente le istituzioni: “Le Fonderie Pisano vanno chiuse”. Con una nota, indirizzata anche al Prefetto e alla Procura della Repubblica di Salerno, Paolo Fierro Vicepresidente dell’Associazione nazionale “Medicina Democratica”, Lorenzo Forte Presidente del Comitato/Associazione “Salute e Vita” e Nadia Bassano Presidente dell’Associazione “HELP Tutela e sostegno dei Consumatori”, ripropongono i risultati dello studio Spes, commissionato dalla stessa Regione Campania e reso pubblico qualche giorno fa. «In occasione della consegna della relazione finale dello studio SPES da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, avvenuta in data 08/04/2021 e trasmessa in lingua Inglese, è emersa una situazione gravissima sullo stato di salute della popolazione della Valle dell’Irno. In un’area geografica che va da 0 a 3 km, partendo dalle Fonderie Pisano, in base ai risultati ottenuti da circa 400 volontari sorteggiati e selezionati tra i residenti delle comunità locali, è stato dimostrato che la popolazione ha accumulato nel sangue la presenza di alcune sostanze tossiche quali il mercurio, il cadmio e le diossine: in particolare, i primi due veleni sono risultati cinque volte superiori rispetto a tutti i valori trovati nel resto della Campania, compresa la famosa “Terra dei fuochi”», scrivono. «Precisiamo subito che il deposito della relazione finale dello studio SPES è avvenuto solo ed esclusivamente grazie agli sforzi del Comitato/Associazione Salute e Vita, attivo sul territorio e dei loro legali, pertanto va chiarito che né il Comune di Salerno, nella persona del Sindaco, né tantomeno l’ASL di Salerno, si sono mai preoccupati di attivarsi urgentemente per sollecitare la conclusione di questo studio, nonostante l’ASL, firmataria del protocollo d’intesa della realizzazione del medesimo studio, abbia tra i principi fondamentali la responsabilità pubblica della tutela della salute e nonostante il Sindaco sia la prima autorità sanitaria sul territorio e, per questo, responsabile della condizione di salute della sua popolazione tutelata dell’articolo 32 della Costituzione.

Pertanto, analizzando la relazione finale dello studio SPES, tenuto conto che la letteratura scientifica ascrive la presenza del mercurio solo ed esclusivamente alle attività industriali che hanno il forno a cubilotto, ovvero che utilizzano il carbon coke, e tenuto conto che nello studio si esclude qualsiasi altra fonte di inquinamento (quale ad esempio le autostrade, in quanto non è stata rilevata alcuna traccia di piombo nel sangue o comunque nessun valore allarmante) ed infine considerando che alle pagine 30, 47* e 116** della relazione finale, con relativi riferimenti scientifici*, è scritto in maniera chiara che questo tipo di inquinanti sono prodotti da attività industriali siderurgiche e addirittura si parla precisamente di fonderie (“steel foundry”), è confermato che non c’è più alcun dubbio che lo studio abbia inequivocabilmente collegato tale inquinamento alle Fonderie Pisano e non ad un “inquinamento in generale” della zona.

La relazione finale è chiara, specifica e non dà spazio ad interpretazioni diverse: vanno presi celermente tutti i provvedimenti per fermare le fonti inquinanti certe e la Fonderia Pisano è l’unica presente nella zona, l’unica che utilizza il carbon coke e che utilizza i cd. forni a cubilotto, pertanto è l’unica in grado di disperdere questi veleni nell’ambiente», scrivono ancora.

«In questa vicenda, la mancata presa di posizione del sindaco, quale primo responsabile della salute dei cittadini, corrisponderebbe, a nostro avviso, ad una omissione di atti di ufficio.

Allo stesso modo diffidiamo l’ASL a prendere tutti i provvedimenti necessari, compreso predisporre un piano per mettere in sicurezza la popolazione».

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