Santa Pazienza: tutta Italia non ne ha più!

di LUIGI CERCIELLO

A Roma si è compiuto l’ultimo atto, per ora, delle manifestazioni dei ristoratori e di gran parte degli operatori del commercio e servizi alla persona contro le chiusure forzate ad opera dei vari DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri). In verità la manifestazione conclusiva è stata accompagnata con altre iniziative del genere un po’ in tutta Italia; In Campania ad esempio nelle stesse ore è stata bloccata l’autostrada A1 all’altezza di Caserta dove sul posto è arrivata la polizia in assetto antisommossa. “Se non guadagno come ti pago” “Commercio aree pubbliche commercio sicuro” e “Dpcm non funziona, cambiatelo” questi alcuni degli striscioni esposti dai manifestanti fermi sull’autostrada.  A Milano stessa situazione dove i mercatali e gli ambulanti partendo dalla stazione centrale hanno bloccato alcune strade per poi dirigersi sotto la Prefettura. Non sono mancati momenti di alta tensione a Roma a piazza Montecitorio dove le contestazioni sono sfociate nel lancio di bottiglie e tentativi di sfondamento che hanno portato al ferimento di alcuni agenti di polizia ed il fermo di alcuni manifestanti tra cui il famoso Momy, tra i fondatori di “Io Apro” e dove si è ripristinata la calma, solo dopo la rassicurazione di poter avere la possibilità di poter inviare una propria rappresentanza a parlare con il Governo, appuntamento che ci sarà questo fine settimana. Tra i manifestanti di Roma ha preso la parola anche Vittorio Sgarbi, da sempre tra i più critici contro i provvedimenti dei “governi covid”, che non ha mancato di togliersi qualche sassolino dalla scarpa “scaldando” la folla che subito dopo al grido di “libertà libertà” ha tentato di sfondare la barriera della celere.  Migliaia i manifestanti a Roma che chiedevano la solidarietà delle forze dell’ordine: “Ci stanno affamando, toglietevi il casco e venite con noi”, ha urlato qualcuno rivolto alla polizia in assetto antisommossa. “Siamo imprenditori, non delinquenti” urlano fino allo spasmo. Dirette televisive commentano gli avvenimenti e non manca chi cerca di riportare la protesta ad un mero opportunismo politico sfruttando l’immagine di un manifestante travestito da Jake Angeli (l’uomo con il copricapo di pelo con le corna e la bandiera americana dipinta sul viso durante l’assalto al Parlamento USA attribuito a Trump) ma se lo avessero ascoltato invece di abbassare l’audio avrebbero sentito le sue parole: “Siamo esasperati. Nessuno ci ha mai ascoltato. Mi sono dovuto vestire da pagliaccio per attirare l’attenzione. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti. Ho dovuto pagare gli strozzini per pagare i dipendenti”. Ma ad un certo giornalismo radical-chic interessa più commentare che ascoltare.

Anche a Salerno gran finale come solo i salernitani sanno fare. I ristoratori hanno trasformato un momento drammatico e disperato in un goliardico gioco delle parti. Alle 20.30 tutti insieme si sono incontrati in un noto locale al centro della città. Protagonisti Draghi, De Luca e Speranza o meglio le loro maschere che mangiavano allegramente una pizza. “Libertà libertà” è stato lo slogan della serata insieme alle dirette streaming a gogò sui vari profili social dove veniva rivendicato il diritto a poter lavorare rispettando tutte le norme di sicurezza e vivere dignitosamente e non di elemosine statali, peraltro insufficienti. Era la “Cena con il overno” organizzata dall’associazione dei ristoratori e partite IVA AISP. Le dirette hanno inevitabilmente portato all’intervento delle forze dell’ordine che, dopo aver preso le generalità dei presenti, hanno invitato gli esercenti a lasciare il locale. All’inizio gli animi si erano scaldati ma dopo tutto è tornato alla quasi normalità. Le manifestazioni di protesta non sembrano finite qui.

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