di LUIGI CERCIELLO
È di poche ore fa la notizia del terzo suicidio: un ragazzo di 33 anni di Nocera (giovanissimo) si getta dal ponte del viadotto Gatto.
Il 30 marzo un ragazzo di Giffoni Valle Piana saluta per l’ultima volta la sua famiglia, lascia loro un biglietto di addio e si dà fuoco; nelle stesse ore un 51 rumeno si toglie la vita a seguito del suo licenziamento.
La crisi economica, i continui blocchi e limitazioni dopo un anno dall’inizia della pandemia iniziano a mietere le prime vittime indirette. Lo sapevamo, sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto. Da mesi medici e psicologi ci stanno avvisando delle gravi conseguenze che un anno di privazioni porta alla psiche delle persone. L’isolamento forzato, l’incertezza continua del “quando” tutto questo finirà, la mancanza di entrate economiche stanno minando la nostra società. Tutti gli indicatori ci confermano che la gente è ormai sull’orlo del collasso, anche il Governo lo sa, sono queste le morti invisibili del Covid e dell’incapacità di questo Paese di gestire l’emergenza, affossata dalla burocrazia e dai burocrati, gli unici che veramente governano l’Italia. Nel frattempo a Salerno e provincia invece di creare una task force per dare supporto e conforto ai cittadini, si organizzano task force per far sbarcare “antrasatta e aumm aumm” gli ennesimi disgraziati da far sbarcare di notte in pieno coprifuoco, altri disperati che si aggiungono alla ormai indefinita lista che li vede tutti assieme rimpinguare le grasse pance delle cooperative, quando basterebbe mandare un contingente di pace a presidiare le coste scenario degli imbarchi clandestini per evitare a questa povera gente di essere maltrattata e sfruttata prima ed abbandonata poi in Italia preda della malavita o costretti a mendicare.
È questa è l’Italia: benvenuti in Italia!