Ex Vitologatti: “No alla cementificazione. Una nuova proposta per la valorizzazione”

di MIRKO CANTARELLA

Le Associazioni “Help Tutela e Sostegno dei Consumatori” e “Salute e Vita sono sconcertati dall’approvazione, da parte della Regione Campania, del progetto di cementificare l’area pertinente alla sorgente d’acqua minerale e naturale della storica Vitologatti con la costruzione di un grattacielo di 12 piani che viene presentato come “bosco” verticale ma che in realtà di ecologico ha davvero poco. Lo conferma Lorenzo Forte:Ennesima speculazione edilizia che si fa passare come riqualificazione. Restituiamo alla popolazione questa zona come fonte che era una delle più buone d’Europa”. Rammaricato Lorenzo Forte denuncia le malefatte di questa amministrazione comunale: “Questa amministrazione ancora una volta vuole distruggere la storia della nostra città come hanno fatto già con le terme Campione e le terme Caruso dove hanno costruito cemento e palazzi che non servono alla popolazione.  E’ una follia continuare a costruire visto che il decremento della cittadinanza salernitana negli ultimi anni. Anche l’area archeologia etrusca, l’area del Montestella non vengono valorizzate”. Infatti le associazioni dette, hanno promosso un tour nei quartieri di Salerno per mettere in luce lo stato di abbandono in cui versa Salerno tra degrado e inquinamento ambientale senza una mancanza concreta di azione da parte dell’amministrazione comunale. All’incontro ha preso parte anche Mimmo Florio, principale esponente dei “Figli delle Chiancarelle” che della Vitologatti è un testimone oculare visto che la sua famiglia ha gestito tale azienda per molti anni. “La Vitologatti è un patrimonio di questa città. La mia famiglia ha gestito per 40 anni questa struttura comprata negli anni ’60 insieme ai Petrone e poi dal 1966 gestita solo dalla mia famiglia fino al 1994. Erano altri tempi e c’era un altro modo di vivere ma una cosa è certa; concetto fondamentale è che c’è una falda d’acqua, ovviamente ancora attiva che a fine ‘800 veniva considerata una delle acque più importanti d’Europa insieme alla francese Vichy. Un’acqua che si trova a 20 metri di profondità e che quindi non ci vorrebbe tanto a recuperarla – conferma Florio – invece di fare l’ennesimo inutile Pirellone. Con tale industria hanno lavorato circa 40 famiglie salernitane, recuperarla significa dare lavoro e continuare una tradizione storica ed importante della nostra città”. Il consigliere comunale d’opposizione in forza alla lista “Salerno di tutti”, Gianpaolo Lambiase è stato il primo ad opporsi già anni fa a questo progetto ritenuto inutile. “In consiglio comunale ho bocciato la proposta presentata due anni fa perchè non c’era coerenza tra progetto, piano e il decreto sugli standard del ‘68 per quanto riguarda gli edifici da realizzare. Ma poi anche per  posizioni diverse tra vari uffici del comune stesso. Una pratica simile richiesta ai sensi della legge regionale chiamata più facilmente piano casa, una legge che andrebbe assolutamente abolita perchè ha coinciso con la più grande speculazione edilizia a Salerno ed anche in Campania, prevede la realizzazione di alloggi al posto della fabbriche dismesse al di fuori dei dimensionamenti dei piani regolatori. Ed è questo un paradosso ed un assurdo; e poi c’è un problema sulle autorizzazioni”.

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