Che aria che tira a Salerno

di LUIGI CERCIELLO

Deve tirare proprio una brutta aria se l’inviato del programma di LA7 “L’Aria Che Tira” si è preso la briga di mettersi in macchina da Milano per venire a Salerno.

Una protesta pacifica quella dei commercianti salernitani nata spontaneamente ed organizzata con l’ormai consolidato tamtam sui social e whatsapp.

Una splendida mattinata di sole, il vento freddo sfida la determinazione dei manifestanti ma non li ferma. I commercianti e le loro famiglie sono determinati e muovono dal Comune per attraversare parte del Corso principale della città per poi ritornare nei pressi del Palazzo di Città. Sono accorsi in tanti per manifestare l’inutilità delle restrizioni che colpiscono in particolar modo ed in maniera più dura il loro settore. Un settore trainante per l’economia salernitana che impiega migliaia di persone, moltissimi giovani, che ora sono senza lavoro e senza aiuti se non i pochi risparmi messi da parte e l’aiuto dei genitori. Urlano l’umiliazione di chi vuole lavorare e guadagnarsi dignitosamente da vivere e non elemosinare i “ristori”: tardivi ed insufficienti. Una protesta che accomuna veramente tutti, indistintamente, trasversalmente. Capita così di carpire al volo tra la folla lo sfogo di un servitore dello stato che tra la folla racconta la storia, la sua storia, quella di un padre preoccupato la cui figlia, sposata da poco e con figli, ha dovuto chiudere l’attività; Ascoltiamo il grido di una bambina sulle spalle del padre che urla forte con la sua vocina che vuole tornare a scuola e rivedere i suoi amici; rimaniamo soffocati dalle urla di una donna che ci ricorda come anni di tagli e clientelismo abbiano distrutto la sanità pubblica rendendola inefficiente ed  impreparata ad affrontare l’emergenza sanitaria, uno sfogo di rabbia senza cattiveria,  ma che con poche semplici parole dice tutto di un paese da decenni mal governato e predato.

Tutto accade in una fredda giornata di sole riscaldata dai cuori e dalla speranza di tante donne, uomini e bambini, che non si arrendono.

Desolante il quadro delle istituzioni pubbliche che scappano il confronto. Non pervenuti i partiti politici, anche di opposizione, ad eccezione di qualche apparizione fugace di qualche candidato sindaco delle civiche.

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