La precisazione di Ventura e la replica a Loffredo

“I chioschi a lungomare? Ci sto lavorando da quando mi sono insediato ma l’assessore mi disse che non era possibile attuare questa idea”

di MIRKO CANTARELLA

Arriva la risposta del consigliere comunale Giuseppe Ventura, in quota Davvero, in merito al piano chioschi sul lungomare e alle polemiche che sono poi venute fuori all’indomani degli articoli sui quotidiani cittadini. “Quello che oggi è definito bando chioschi è un qualcosa su cui sto lavorando fin dal mese successivo in cui diventai consigliere comunale, ovvero nel 2016 – spiega Ventura – Mi sono confrontato spesso con l’assessore all’Annona Dario Loffredo per proporre per l’appunto nuovi chioschi ed anche dare la possibilità ai possessori di chioschi adibiti ad edicole di cambiare la tipologia commerciale e dare loro la possibilità di poter anche diventare una sorta di bar-edicola, visto che con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, la funzione delle edicole di una volta è venuta man mano ad essere sempre di secondo piano”. In merito a tale idea, ricorda Ventura, l’assessore disse che per via di una legge nazionale non era possibile attuare tale idea. “Tramite la commissione annona, constatammo che una semplice delibera di giunta poteva ovviare al problema post dall’assessore, ma allo stesso modo non venne presa in considerazione la proposta. Ancor di più – continua sempre Ventura – ed è una cosa grave, è quella degli itineranti. Il Comune rilascia la licenza per la vendita ambulante ma poi, gli stessi, per mancanza di spazi non possono effettuare la vendita per via anche dei numerosi divieti, come quello del lungomare, dell’Arechi, del Corso principale, della distanza di almeno 500 metri dai mercati e così via; indubbiamente una regola da rivedere”. E sono stati i troppi ostacoli messi dall’attuale maggioranza che hanno spinto Ventura a lasciare il governo locale ed andare in opposizione: “Purtroppo ci sono persone come me, ed altri, che vorrebbero lavorare per la città, favorire la crescita reale di Salerno, ma spesso abbiamo trovato la strada sbarrata mentre altri usano il metro della politica per uscire sui giornali solo per avere consenso elettorale. I cittadini dovrebbero ricordarsi di queste persone; noi dobbiamo risolvere le problematiche dei cittadini e non pensare di usare la politica a fini personali. Ricordo che stesso nel 2016 venne un cittadino da me con una proposta di investire dove sta quell’isola pedonale tra il mercato a via Piave e l’incrocio con la clinica Tortorella e la curva dello Stadio Vestuti per l’installazione di un chiosco dove attorno lo stesso, a sue spese, avrebbe riqualificato l’area con un’area verde e avrebbe preso in gestione i bagni pubblici che al Comune costano circa 100 mila euro. L’idea l’ho vita molto positiva per tanti punti di vista, ma la proposta fu rifiutata senza motivazioni fondate”. Dunque un Ventura amareggiato e sempre più convinto che il cambiamento politico porterebbe vitalità e maggior occupazione ad una città che versa nel degrado e nella staticità.

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