Fusandola, Porta Ovest e ripascimento, i dubbi e le inchieste sulle tre opere

di Andrea Pellegrino

Fusandola, porta ovest e ripascimento. Tre opere pubbliche. O meglio l’una, il Fusandola, riguarda la sua deviazione per far spazio ad una ulteriore opera, la super nota riqualificazione di Santa Teresa con piazza della liberà, in via di completamento e l’edificio privato del Crescent. Tre opere che sono nell’occhio del ciclone e che sono sotto i riflettori dell’autorità giudiziaria. L’ultimissima notizia riguarda i materiali di risulta provenienti dal cantiere delle gallerie di Porta Ovest. Materiali che avrebbero fatto pre- occupare l’amministrazione comunale di Campagna dove il sindaco Roberto Monaco ha predisposto dei controlli nella cava (a Puglietta, località di Campagna) dove vengono smaltiti i materiali provenienti direttamente da Salerno. «Abbiamo prelevato – spiega il sindaco Monaco – campioni di materiale in più punti», che ora, naturalmente saranno analizzati. Porta Ovest che torna alla ribalta anche all’indomani dell’ennesima frana sull’ex SS18 tra Vietri sul Mare e Salerno, la sfortunata arteria recentemente transitabile a senso unico alternato dopo settimane di stop totale. I lavori delle gallerie sono da anni al centro di un contenzioso civile attivato dai proprietari del costone, franato per ben tre volte, ormai nel medesimo punto. Il comune di Salerno, per ora, ha stanziato 400mila euro per la messa in sicurezza. Soldi assicurati dal genio civile, quindi dalla Regione Campania, che saranno poi richiesti ai proprietari che intanto proseguono le loro cause civile attribuendo a Porta Ovest la responsabilità dei crolli. Ma sui materiali da analizzare pare che i riflettori si siano accesi anche sul mega ripascimento
che sta interessando la parte orientale della città. Analisi sono state compiute (o dovrebbero essere compiute) sulla sabbia e su quanto utilizzato nell’ambito dell’intervento. Alla base ci sarebbero delle segnalazioni arrivate direttamente
all’attenzione della Procura della Repubblica di Salerno.

Il Fusandola, la cui deviazione è al centro di un processo che ha visto già una prima condanna e 12 rinvii a giudizio. A Palazzo di Città c’è anche una relazione tecnica (costata 18mila euro) commissionata dall’amministrazione comunale per “studio idraulico sul torrente Fusandola”, dopo le denunce di Italia Nostra ma anche dopo la relazione tecnica del Ctu della Procura di Salerno che ha messo nero su bianco il possibile rischio esondazione del torrente che fu triste protagonista dell’alluvione del 1954.

Ed infine a proposito di ambiente. Tra gli ultimi episodi che si segnalano in città c’è il taglio dei platani di via Clark. Il caso è finito all’attenzione della commissione trasparenza di Palazzo di Città che ha ascoltato il dirigente del settore verde pubblico Michele Romano. E’ emerso che i platani abbattuti son 12 di cui 4 in fascia D(pericolanti) e 8 in fascia C-D (da espiantare o abbattere entro 6 mesi) e che la delocalizzazione era inopportuna a causa delle radici troppo estese. «A domanda della commissione – ha spiegato il presidente della commissione Antonio Cammarota – il geometra Romano ha riferito che tutta la filiera dei platani sarebbe da abbattere, ora o tra sei mesi, in quanto non andavano piantati sotto il cemento, e che il Comune non ha moneta per procedere, e che nulla si sa circa la destinazione della legna tagliata. La commissione – assicura Cammarota – procederà nelle indagini per verificare se la sovrintendenza e la commissione integrata erano informate, con quale autorizzazione e destinazione viene smaltita la legna, ed eventuali responsabilità in ogni sede». Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri comunali del gruppo ‘Oltre’ del Comune di Salerno: «Pronti ad ogni strada legale per accertare eventuali abusi».

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