Cammarota: “Questa è la peggiore amministrazione comunale che la città di Salerno ricordi. Dobbiamo creare la città del mare, la città dei diritti”

di MIRKO CANTARELLA

“La delocalizzazione del porto commerciale creerà 10000 posti di lavoro”

Non vi è dubbio che negli ultimi anni la città di Salerno, come dicono anche molti cittadini, ha subito una vera e propria involuzione anche nella gestione ordinaria della stessa. Avvicinandoci alle prossime amministrative, delle quali ancora è oscura la data ufficiale, il Presidente della Commissione Trasparenza e consigliere comunale in seno a “La nostra Libertà”, avvocato Antonio Cammarota, fa il punto sulla situazione attuale cittadina e presenta le sue idee e delle sue liste in quanto già da tempo ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco della città. Coerente, deciso più volte ha cercato di sollevare un dibattito politico per confrontarsi sui temi, sui progetti e sulla visione della Salerno del domani e sulle proprie proposte ma per suo dire non ha trovato alcun interlocutore, confermando che l’amministrazione comunale attuale è nella piena incapacità di agire e di progettare: “A dire di tanti e anche del sottoscritto, questa è la peggiore amministrazione comunale che la città di Salerno ricordi; incapace di progettualità ma anche di gestire l’ordinaria amministrazione – conferma Cammarota – Vorrei fare un appello affinché anche nei Comuni esista il semestre bianco come per il Presidente della Repubblica, in modo che si impedirebbe, nei sei mesi prima del voto, che questa amministrazione scellerata, attui operazioni clientelari, di cabotaggio e di bella immagine”.

E sulla situazione attuale della città di degrado assoluto, di zero manutenzione Cammarota fa presente che la situazione, ad esempio del dissesto stradale è una situazione molto delicata e potrebbe essere dispendiosa per il Comune stesso: “La scarsa o completa mancanza della manutenzione stradale, espone l’amministrazione pubblica ad un doppio danno; ovvero il pagamento del risarcimento al cittadino che ha subito un danno e quello della manutenzione della zona incriminata che a quel punto va per forza di cose fatta”. Ancor di più il Presidente della Commissione Trasparenza focalizza il discorso su un fatto accaduto recentemente: “Per dare un’immagine plastica dell’incapacità di questa amministrazione basti pensare al verde pubblico. Recentemente ci stava scappando il morto e si pensi che solo allora si sono accorti di non avere un piano comunale del verde pubblico e ci sono voluto 4 anni e 8 mesi di amministrazione per iniziare a pensare al da farsi! Incredibile ma vero! E visto che si tratta di incolumità pubblica, il Codacons ha dovuto presentare una denuncia alla procura della Repubblica”.

Ritornando a parlare delle immediate amministrative, Antonio Cammarota si ripresenterà come cadnidato sindaco di tre coalizioni civiche come egli stesso ha dichiarato: “C’è fervente movimento attorno al nostro progetto, tanto che ho avuto l’onore di essere accompagnato in questa avventura elettorale dal Codacons che, grazie all’amico Matteo Marchetti, creerà una delle liste civiche che sarà presente in questa battaglia elettorale. Su Marchetti abbiamo costruito “La città dei diritti”, la precondizione alla città del merito, della partecipazione e contro l’arroganza del potere”.

E sul programma elettorale? Come lo stesso Cammarota ha sottolineato, le idee camminano su due filoni, la credibilità e coerenza di chi le rappresenta e la semplicità delle idee stesse che partono dalle radici e viaggiano verso il futuro. “L’idea della città del mare, un’idea antica ma per realizzarla c’è bisogno di competenze. Non si può coltivare simile proposta in una città votata naturalmente al turismo, a che incredibilmente non ha un assessore al turismo! E per dirla tutta, il mare, che in questa amministrazione sembra che si veda come non fondamentale, è moneta, economia e bellezza naturale per la nostra città. E può esserlo se gestito da un assessorato al mare, centro unico di gestione, scelte e di interessi che favorisca la rinascita del mare, la piccola nautica da diporto, la cantieristica navale; non dimentichiamo che qui è nata la vetroresina!” – queste le parole del candidato a primo cittadino di Salerno. Ovviamente appoggiato al tema mare si sviluppano gli eventi e le proposte per creare lavoro ed economia della città. “Una grande Fiera della nautica come avviene a Genova, il consentimento dei Taxi Boat; la pesca turismo e poi i grandi eventi come ad esempio Fuochi d’artista – continua Cammarota – Noi nel 2014 proponemmo tale evento sulla scia del marchio di Luci d’Artista ovvero un palcoscenico mondiale con un torneo di fuochi pirotecnici nel golfo di Salerno”. Uno dei punti fondamentali, più volte ufficializzato da “La Nostra Libertà” è la delocalizzazione del porto commerciale. Anche questo un progetto antico di creazione del porto a sud della città. “Un progetto degli amministratori di un tempo ed anche nel 2012, quando ero consigliere provinciale. Significherebbe determinare un grande porto con retroporto ed agganciato all’autostrada e magari ad un collegamento ferroviario che allo stesso tempo libererebbe il centro della città dal punto di vista di vivibilità e di congestione della viabilità riscoprendo finalmente la città del mare semplice e pulita come spesso la vedevamo nelle cartoline dei nostri padri. C’è da dire che non è che ora in 30 anni di amministrazione De Luca prima e Napoli poi, non sia stato fatto proprio nulla. Ad esempio il ripascimento delle spiagge e la costruzione dell’arenile di Santa Teresa, quella che i giovani oggi chiamano Salifornia, sono indubbiamente due belle opere. Anzi a tal proposito avevo proposto di costruire altre due strutture uguali a Santa Teresa anche sul mare davanti Forte La Carnale e nella zona di via Leucosia a Mercatello, oltre che riprendere il Porticciolo di Pastena, perché creare dei centri di aggregazione dove c’è sintesi tra uomo e mare esprimerebbe la vera identità di Salerno e dei suoi cittadini”.

Ma per delle opere ben riuscite ce ne sono altre che hanno letteralmente violentato la città. Infatti alcune sono legate all’attuale ubicazione del porto che nella crescita della città è in una zona dove non può crescere al passo coi tempi. Secondo Cammarota la perforazione della montagna (Porta Ovest) ha provocato oltre che violenza sulla natura ma anche dei problemi importanti per la vivibilità della zona: “Ha provocato anche un giudizio civile tra società autostrade meridionali e Posta Ovest per le vibrazioni del viadotto dell’Olivieri oltre che un rischio per l’intero quartiere di Canalone – dice Cammarota –  ma anche crollo di calcinacci di altri viadotti come il risorgimento oltre l’interessamento del viadotto Gatto a lavori importanti di ristrutturazione. Inoltre un dragaggio improbabile sta devastando la roccia del nostro fondale creando danni. Una scelta innaturale che violenta la natura con dissesti idrogeologici. Quella zona non va più toccata!”. In conclusione Cammarota ricorda che la delocalizzazione del porto che si può attuare con sinergie pubbliche e private, creerebbe anche circa 10 000 posti di lavoro per i salernitani e specialmente per i giovani. Anzi sul discorso giovani, per evitare l’esodo degli stessi come avvenuto negli ultimi tempi, la Nostra libertà ha proposto anche “La città del talento” una scuola internazionale ubicata in città per la valorizzazione e la formazione dei salernitani e per salvare il commercio salernitano l’istituzione di una piattaforma online che difenda l’economia salernitana oggi dalla pandemia e domani dalla globalizzazione. A corollario di ciò un’altra iniziativa è una grande festa del commercio salernitano con una deregulation completa, effettuata una volta a settimana come un grande mercato come avviene ad esempio a Firenze.

Alla domanda in fine su cosa farà Antonio Cammarota se domani dovesse diventare sindaco di Salerno, l’avvocato di via Lucio Petrone ha dato queste priorità: “Misure a sostegno dei nostri giovani; misure a sostegno dell’economia salernitana; vincolo decennale per le industrie che vengono ad investire nella nostra terra e subito la clausola sociale”.

In chiusura non poteva mancare il no deciso alla cementificazione inutile e selvaggia che non fa altro che produrre case invendute e deprezzamento delle abitazioni esistenti: “Una forzatura economica che non risponde al mercato e alla domanda oltre che non si privilegia più l’edilizia sociale ma solo quella residenziale che droga il mercato. Inoltre voglio ricordare uno scandalo assoluto. Gli appartamenti del Crescent sono classificati A2, quindi non pagano l’IMU come prima casa e, quella che pagano come seconda casaè molto bassa e dunque va contro la logica delle cose”.

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