Fondovalle Calore: 30 anni di vergogna

di LUIGI CERCIELLO

La Fondovalle Calore rappresenta in provincia di Salerno l’ennesima dimostrazione del fallimento delle amministrazioni che si sono succedute negli anni. È da quasi 30 anni che se ne parla e circa 20 che va avanti la sua realizzazione. Si avete capito bene 20 anni per realizzare pochi chilometri di strada a scorrimento veloce che cambierebbe drasticamente le sorti di un territorio bellissimo e con enormi potenzialità economiche inespresse. Si tratta di una strada di collegamento tra Vallo della Lucania, il Cilento e gli agglomerati industriali della Valle del Sele, un’opera strategica fondamentale e non più procrastinabile: la sua ultimazione permetterebbe ad un’intera zona del Salernitano, soggetta all’abbandono per mancanza di lavoro e prospettive, di uscire dall’isolamento e diventare un motore economico e turistico. Queste zone sono infatti piene di splendidi paesaggi e isole naturalistiche, affascinanti borghi millenari, oltre ad una economia della terra di eccellenza.

Nel frattempo qui, In mezzo a tutto questo, giace un monumento all’inefficienza ed allo spreco delle risorse pubbliche: appunto la Fondovalle Calore.

Grazie ad essa i cittadini delle zone interne degli Alburni e del Calore avrebbero la possibilità di arrivare direttamente sulla “A2” l’autostrada Salerno – Reggio Calabria, la principale via di collegamento tra il Nord ed il Sud del Paese, una strada che sarebbe di giovamento anche per il turismo della fascia costiera anch’essa gravemente deficitaria per quanto riguarda le strade di collegamento.

Il tutto, quindi, si tradurrebbe non solo con l’inversione della tendenza all’abbandono dei territori, ma soprattutto ad una sua valorizzazione, portando ricchezza non solo ai residenti ma anche al PIL della provincia ed alle casse dello Stato.

Sta di fatto che puntualmente ad ogni tornata elettorale quest’opera viene chiamata in causa dai politici, messa come vessillo nelle proprie campagne elettorali per poi, ogni volta, giacere “sedotta e abbandonata”, come gli elettori.

Sarebbe ora che il Governo centrale intervenga. Ci sarà qualche politico nostrano che si prenderà la briga di porre all’attenzione del nuovo “governo Draghi” questa vergogna nazionale? Meglio tardi che mai.  

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