Di MIRKO CANTARELLA
Infanzia difficile, o come egli stesso l’ha definita, in parte anche catastrofica. Si perché non è da tutti assistere al tentativo di uccidere il padre alla sola tenera età di sei anni; non è facile crescere con la sofferenza nel cuore e con pochi soldi tanto da rendere difficile anche mettere un piatto a tavola; non è facile vivere in strada e trovarsi a sbagliare e a delinquere, pagarne le pene entrando in un carcere minorile, poi uscire e avere la forza di cambiare vita. Invece Roberto Bianco JR, un figlio della nostra terra, orgoglioso della sua Salerno, è proprio ciò che ha fatto, facendosi largo nel mondo della musica, grazie al supporto del suo amico Alessandro Raimo e dell’amore per la musica rap. “Ero una scheggia impazzita, ma non era la strada giusta” – ha puntualizzato. Ed oggi lo si può definire uno dei maggiori interpreti del Gangsta Rap detto anche G-rap, quel genere dai testi forti, spesso difficili, che ha avuto in America larga interpretazione già dagli anni ’80 d è stato portato alla ribalta internazionale da Eazy-E e che descrive la vita reale dei ghetti metropolitani. “Nei testi dei miei brani racconto la realtà, la verità, il mio passato e la mia non sopportazione contro i prepotenti e i tradimenti. Lo stile G-Rap lo sento cucito addosso perché l’ho vissuto sulla mia pelle. In America è un genere molto sviluppato da anni ma in Italia sono uno dei pochi a raccontare la realtà attraverso questo stile musicale”. Ora sta spopolando con il suo dissing a Plaza nel brano “Allenamento #4 .1bis” con segnali diretti e di insegnamento ai giovani a non rinnegare le proprie origini e gli amici che ti fanno del bene che emergono anche nel video in un murales con su scritto “Salerno non si infama” e nel testo nel ripetitivo: “Corri, corri, ci sono gli infami, ci sono gli infami”. Un successo in continua crescita che sicuramente non sarà l’unico visto che sta già lavorando su nuove idee. E sul suo futuro da rapper Roberto non ha dubbi, vuole mettersi in gioco ed è pronto a tutte le sfide: “Ora sono fuori dal quel brutto mondo che mi ha portato a fare delle cazzate e grazie ad Alessandro e alla mia etichetta ARMS posso aiutare i giovani a far capire loro di non demoralizzarsi perché c’è sempre una via d’uscita dal buio basta solo crederci!”.