“La scuola è tutto!”: bambini, genitori e docenti in presidio ai cancelli dell’I.C. “Matteo Mari” di Salerno

di Sabrina Gambaro

Il 7 gennaio era normalmente il giorno del rientro degli studenti in aula dopo le vacanze natalizie. Tradizione mantenuta solo in parte quest’anno, anche se in una veste che non è rientrata nelle aspettative di molti docenti, ragazzi e genitori. Alle 8.30 di questa mattina diversi bambini si sono riuniti con i propri genitori e docenti della Scuola Primaria e dell’Infanzia davanti ai cancelli dell’Istituto Comprensivo “Matteo Mari”. ‘Armati’ di cartelli, di zainetti e della loro voce, hanno manifestato in nome del “Comitato Scuole Aperte Salerno” sollecitando le istituzioni, in raccordo con gli altri Comitati a livello nazionale, affinché si possa ritornare al più presto, in sicurezza e stabilmente tra i banchi.

“La scuola è tutto!” Ha esordito con genuina spontaneità uno dei piccoli manifestanti. “Un bambino quando nasce non ha per niente conoscenza. La scuola serve a sviluppare il cervello. E l’asilo serve ad essere bravi, ad imparare ad ascoltare, a stare fermi e a non interrompere chi parla. Serve ad imparare e a crescere”. I bambini, nella loro ingenuità, riconoscono che la scuola non è solo veicolo di informazioni, ma racchiude in sé un tesoro di valori fondamentali per la formazione dell’uomo che la DAD non riuscirebbe a profondere al meglio.

“I continui cambi decisionali tra lezioni in presenza e a distanza, però, è un vero e proprio stillicidio che sta provocando non pochi disagi, non solo sul piano logistico, ma soprattutto nell’educazione alla socialità”. Ha sottolineato uno dei padri manifestanti, il quale ha aggiunto che non si sta dando la giusta importanza al “danno reale recato ai ragazzi”. L’educazione alla socialità e al confronto tra pari è penalizzata con l’impiego della DAD, che non può sostituirsi del tutto all’esperienza umana, aggravata poi dalla chiusura di parchi pubblici e dalla sospensione delle altre attività pomeridiane formative. A destare preoccupazione, inoltre, è la continuativa permanenza davanti ad un PC per i bambini in tenera età che accentua la presenza di deficit dell’attenzione. Ciò rende ancor più frustrante sia l’insegnamento per i docenti che il processo di apprendimento degli stessi alunni. La diminuzione di stimoli ricevuti fa affidare tutto alla buona volontà di bambini e genitori, quest’ultimi non sempre nelle possibilità di affiancarli nello studio, aumentando così il rischio di dispersione scolastica. Non vanno inoltre dimenticati i problemi tecnici legati alle piattaforme e alle connessioni.

Un dibattito aperto tra istituzioni e genitori su diritti fondamentali di egual dignità: il diritto alla vita e il diritto all’istruzione. Non serve decretare la supremazia di uno dei due in quanto entrambi hanno la stessa essenza: contribuire allo sviluppo materiale e spirituale del fanciullo. Il “Comitato Scuole Aperte Salerno” intende far riflettere proprio sulla questa molteplice natura della scuola.

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