“Fare acquisti nei negozi tradizionali e non tramite i canali online”

di MIRKO CANTARELLA

Questo periodo di Covid 19 ha creato un cambiamento epocale. In poco tempo ci si è trovati catapultati verso la digitalizzazione a cominciare dal cosiddetto smart working alla crescita esponenziale dell’e-commerce. Molte aziende si sono trovate spiazzate e per garantire una continuità nel servizio, si sono dovute adattare mentre chi era abituato già a questo nuovo modello di business ha avuto un’impennata nelle vendite mantenendo anche i propri clienti.  Si pensi che ad inizio 2020, in Italia si sono registrati circa 2 milioni di nuovi consumatori digitali rispetto ai 700 mila del 2019. Ma siamo sicuri che la vendita online sia migliore rispetto al negozio fisico? Secondo alcune ricerche svolte il punto vendita fisico mantiene la sua efficacia: la visita in negozio è decisiva per il 28,4% degli acquisti. Seguono i consigli e il passaparola (16,4%), mentre la pubblicità si attesta al quarto posto, generando l’12% degli acquisti. Il ruolo del negozio fisico si conferma fondamentale nel processo decisionale del consumatore oltre al rapporto diretto ed umano e all’importante contributo che si da al giro economico di una città di cui beneficerebbe lo stesso consumatore. Per molti negozi, dice Confesercenti, le vendite natalizie compongono il 40% degli incassi annuali. A tal proposito aiutiamoci attraverso l’acquisto dei regali natalizi e delle spese in generale a portare avanti le attività della propria città. Dall’abbigliamento alle oreficerie, alle produzioni dolciarie e gastronomiche, alle calzature, ai giocattoli, all’informatica, alla tecnologia e soprattutto all’artigianato, i commercianti salernitani sono uniti in un’unica voce: “Fare acquisti nei negozi tradizionali e non tramite i canali online”.

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