Sanità, trasporti e cultura, “Campania maglia nera”/ La relazione della Corte dei Conti

di Andrea Pellegrino

Una differenza con le altre regioni importante, in termini di benessere e soprattutto di sanità e un debito per abitante che supera gli 800 euro. La Campania si pone ancora una volta come fanalino di coda nel confronto con le altre regioni d’Italia. E’ quanto emerge dalla relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni e province autonome, approvata dalla Corte dei Conti, in cui la magistratura contabile ha analizzato gli andamenti tendenziali della finanza regionale, anche in relazione ai temi legati alla programmazione delle Regioni stesse e alle ricadute degli interventi pubblici sui singoli territori. «In ambito sanitario, dunque, esiste un problema nel Mezzogiorno ma al suo interno esiste una questione specifica della Campania che manifesta un indicatore negativo, per esempio sulla percentuale di anziani oltre 75 anni che presentano multi-cronicità (66,5%), più elevata rispetto a una media nazionale del 49% e, per esempio, al 42,2% della Toscana», si legge. Va decisamente peggio per la mortalità per tumore: «La Campania presenta la percentuale peggiore a livello nazionale, del 9,8 per 10000 abitanti contro una media nazionale di 8 per 10000, e un best performing a Trento con 6,1». Sugli stili di vita: «La sedentarietà coinvolge in Calabria il 58,2% delle persone con più di 14 anni, in Sicilia il 57,7%, in Campania il 53,5% contro il 21,6% del Friuli-Venezia-Giulia e il 25,6% della Lombardia. Se la media nazionale di persone che consumano quotidianamente 4 porzioni di frutta e verdura è del 16,8%, essa scende in Campania al 9,6% contro il 23,6% dell’Emilia-Romagna. Per il sistema sanitario questi indicatori si traducono non tanto in divergenza globale sulla speranza di vita alla nascita, che è abbastanza omogenea, quanto in termini di speranza di vita in buona salute, dove se nelle Regioni del Nord si superano i 60 anni, in Calabria scendiamo a 53,1. La mortalità evitabile in Campania è del 21,2%. In Veneto del 14,1%». Non va meglio sui trasporti: «La divergenza territoriale nell’ambito del trasporto pubblico – si legge nella relazione – appare meritevole di approfondimento: si va da un’offerta di 9.109 posti-chilometri in Lombardia ai 1.426 della Campania, agli 800 della Basilicata». Differenziali negativi più marcati e gravi nei divari Nord-Mezzogiorno anche per quanto riguarda l’abusivismo. «Nel Mezzogiorno, l’indice di abusivismo edilizio (40,2) supera del 166,2% il valore nazionale (15,1), mentre nel Nord, pari a 4,6, esso risulta inferiore del 70%. I valori più bassi si riscontrano in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia (3,3), quelli più alti in Basilicata e Calabria (54,1), e in Campania (50,4)». Sui conti, invece, nell’esercizio 2021, il debito per abitante è cosi suddiviso, secondo i giudici contabili: 802 euro per cittadino campano.

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