Giocare con i sanpietrini sul Corso Vittorio Emanuele di Salerno

di Andrea Pellegrino

Nel viaggio tra i luoghi abbandonati della città di Salerno, spicca perfino Corso Vittorio Emanuele. Ebbene sì, il salotto della città, il Corso da Re. O, vedendo oggi, da sovrano decaduto. Uno scempio, un pericolo pubblico. Una vetrina della città orribile, in una zona che tra poco conquisterà anche il titolo di ex commerciale. Tra le vetrine vuote, i traslochi e gli addii, l’abbandono e l’incuria sono visibili. E non solo nelle vie di accesso, dove la pavimentazione è ancor più pericolosa. Sulla strada principale si perdono, praticamente sanpietrini e il rischio di inciampare è altamente probabile. L’unica consolazione, l’aspetto ludico, con qualche bimbo che tra una buca e l’altra, scalcia qualche sianpietrino, con la speranza sua e dei genitori che non si faccia male. Se non fossimo a Salerno, nella città delle Luci, delle milionarie opere liriche, della bacchetta d’oro di Oren e così via, potremmo sicuramente appellarci alla crisi economica in cui versano le casse comunali. Ma qui a Salerno sul restyling del Corso Vittorio Emanuele ha pesato anche un tira e molla su appalti, gare e affidamenti, con un primo lotto, partito anni fa (zona stazione ferroviaria) e attualmente da rifare. Delle piccole aiuole, resta ben poco. Di alberelli, alcuni tagliati per sbaglio, altri forse no, se ne vedono pochissimi e i superstiti, il più delle volte, invocano acqua e attenzione. Infine,  l’anarchia dei carichi e scarichi delle merci, senza orari e senza regole. Chissà se le telecamere installate lungo il corso servano a qualcosa o siano l’ennesimo abbellimento della città, in attesa della prossima inaugurazione del prossimo progetto di videosorveglianza in città. 

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