Due gol di immobile e la Lazio espugna l’Arechi. Debutto amaro per Paulo Sousa

Dopo essersi sbloccato in coppa, Ciro Immobile rompe il digiuno (durava da cinque gare) anche in campionato e la squadra di Sarri vince a Salerno rilanciando le proprie ambizioni di qualificarsi alla prossima Champions. DI concerto è amaro invece il debutto di Paulo Sousa sulla panchina della Salernitana. Il tecnico portoghese (che ha avuto solo tre allenamenti a disposizione per preparare la gara) non poteva fare miracoli in così poco tempo ma dopo un primo tempo accettabile, l’arrendevolezza della sua squadra non può non portare preoccupazioni in vista dell’importantissimo match contro il Monza. Sousa, alla prima sulla panchina della Salernitana, decide di cominciare senza stravolgere troppo l’impostazione data da Nicola alla squadra. Pur variando leggermente il modulo (3-5-2) con cui il suo predecessore era sceso in campo a Verona, passando al 3-4-2-1, e cambiando tre uomini rispetto all’ultimo match giocato dai granata. Ma due novità sono dettate dagli infortuni di Dia e Troost Ekong. Il primo è sostituito da Bonazzoli, il secondo da Daniliuc. L’altro cambio è a centrocampo, dove Coulibaly viene preferito a Nicolussi Caviglia. La Lazio comincia al piccolo trotto, mentre la Salernitana si tuffa sulla partita con un piglio decisamente più propositivo che però non dura molto. I granata di fanno pericolosi con Candreva prima e poi con Daniluc a cui rispondono Immobile Vecino e Pedro. Nel secondo tempo un impalpabile Vilhena viene sostituito da Valencia ma è la Lazio a tenere sempre il pallino del gioco ed il reiterato possesso palla si traduce in palle-gol prima con un doppio tentativo di Pedro e poi con il gol di Immobile al quarto d’ora della ripresa su cross di Marusic imbeccato da Vecino e dove la difesa granata si fa trovare scoperta. Dieci minuti più tardi l’attaccante (cresciuto a Salerno) trasforma dal dischetto un rigore che lui stesso si procura infilandosi tra Pirola (che tarda l’intervento) e Sepe che esce alla disperata e gli rovina addosso. La Salernitana si spegne definitivamente nonostante Sousa faccia entrare Kastanos (per Bonazzoli), Botheim (per Piatek), Sambia (per Crnigoj) e Lovato (per Pirola). Sarri risponde con Basic (per Vecino), Romero per Pedro) e Cancellieri (per Immobile). All’89’, Cancellieri si conquista un rigore per un dubbioso fallo di Bronn che poi viene espulso per doppia ammonizione per proteste; sul dischetto va Luis Alberto che si fa respingere il tiro da Sepe e poi sulla ribattuta, a porta vuota (il portiere della Salernitana è a terra), mette incredibilmente fuori. Finisce la gara diretta da Rosario Abisso e i granata escono tra un misto di appalusi e fischi.

 

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