Inchiesta, Zoccola riascoltato dai giudici: nuovi sviluppi su Mercatini e partecipate

di Vincenzo Pisaturo

Un nuovo interrogatorio e nuovi possibili scenari che si aprono sotto le Luci d’Artista prossime all’inaugurazione. Fiorenzo Zoccola ritorna davanti ai magistrati per il terzo interrogatorio fornito sull’inchiesta giudiziaria che sta facendo tremare Palazzo di Città. Il ‘ras’ delle otto coop sociali – secondo quanto ricostruito dal capo procuratore Borrelli che coordina le indagini – avrebbe reso nuovi particolari utili a ricostruire il ‘sistema’ che condizionava gli appalti pubblici al comune di Salerno. Legami, piaceri, indicazioni tra imprenditori, politici e funzionari compiacenti per aggiudicarsi i bandi della manutenzione del verde pubblico. Zoccola ha parlato altre tre ore, assistito dall’avvocato Michele Sarno, e non si esclude che dagli ‘omissis’ dei precedenti interrogatori di garanzia delle scorse settimane ci siano stati particolari che abbiano dato un’accelerata all’inchiesta partita dai Mercatini di Natale e poi arrivata alle coop, passando per le elezioni regionali del 2020. Ma anche le recenti amministrative del 3 e 4 ottobre a Salerno sono sotto la lente degli inquirenti. Perché Zoccola, sempre nei verbali delle sue dichiarazioni, spiega che dopo aver ricevuto uno «sgarbo dal centrosinistra» abbia deciso di passare nel centrodestra e sostenere la coalizione capeggiata da Michele Sarno, ex candidato a sindaco e suo avvocato di fiducia. L’ultimo interrogatorio avrebbe, infatti, riguardato i legami tra le coop e i Mercatini di Natale e il Villaggio di Babbo Natale che furono oggetto di indagini qualche anno fa per l’assegnazione delle casette e per le quali, la scorsa settimana, sono stati recapitati cinque avvisi di conclusione delle indagini all’attuale presidente del consiglio comunale ed ex assessore al Commercio Dario Loffredo, all’ex super dirigente Alberto Di Lorenzo, i due imprenditori della “Buongiorno Italia” Michele Fiore e Francesco Ferrara insieme ad Aniello Pietrofesa rappresentante degli ambulanti. I filoni s’intrecciano anche rispetto alla questione delle società partecipate del comune: tra i 29 indagati ci sono anche il sindaco Enzo Napoli e l’ex ad di Salerno Pulita Antonio Ferraro oltre all’ex funzionario Felice Marotta (a cui è stato notificato un avviso di proroga delle indagini). L’episodio – riportato agli atti dell’inchiesta – riguarda l’acquisto da parte di Salerno Pulita di un macchinario per la pulizia delle strade per conto di una cooperativa di Zoccola sempre attraverso un bando in cui sarebbe stato, appunto, favorito lo stesso imprenditore. Ai domiciliari, intanto, restano ancora Zoccola che pare stia dando importanti contributi allo sviluppo delle indagini ed il consigliere regionale Nino Savastano, fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca (raggiunto da un avviso di proroga delle indagini lo scorso 5 novembre), finito nell’inchiesta della Procura con l’accusa di aver beneficiato del sostegno elettorale alle regionali del 2020 dall’imprenditore Zoccola che, nel corso delle intercettazioni, ha precisato di aver ricevuto «indicazioni di voto» proprio dal presidente della giunta regionale per Savastano e Franco Picarone, già presidente della commissione Bilancio a Palazzo Santa Lucia. L’inchiesta s’allarga e pare che nuovi avvisi potrebbero raggiungere, presto, altri esponenti della maggioranza.

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