Palazzo di Città off-limits e chiuso ai giornalisti, insorgono i consiglieri di opposizione, Celano chiede le dimissioni di Tringali: “Paradossale atteggiamento di uno che è magistrato”. Dante Santoro: “Confondono cosa pubblica con casa propria”. Catello Lambiase (M5S): “Trasparenza? Prima promessa disattesa dall’ex giudice”
di Brigida Vicinanza
La “Casa di vetro” diventa la “Casa di Carta”. La celebre serie tv diventa così a Salerno più attuale che mai, intessendo le sorti della città con quelle di una nuova “amministrazione comunale” che si nasconde, evita, sbarra le porte del Palazzo (evitando qualsiasi domanda “scomoda” e violando così il diritto all’informazione pubblica), con alla guida un “professore” che detta la linea. Chi interpreta il ruolo del protagonista si intuisce presto: probabilmente lo stesso presidente della Regione Campania che – da anni ormai – non risponde alle domande “scomode” dei cronisti e giornalisti oppure è competenza di quella macchina amministrativa che si è barricata “dentro” dopo le ultime vicende giudiziarie? Fatto sta che ai giornalisti non è più consentito entrare all’interno di Palazzo Guerra, ma una motivazione vera non c’è o almeno non è stata data. Addirittura, questa mattina una conferenza stampa a sfondo culturale è stata spostata all’interno di un noto bar di via Roma. Ma per i giornalisti che vogliono far luce su ciò che accade nella sala dei bottoni, non serve per forza visitarle. Se non è stato dato modo di conoscere ieri i nuovi assessori della Giunta comunale nominati dallo stesso Napoli, le porte chiuse hanno fatto sicuramente più rumore delle firme burocratiche messe su un “contratto” protocollato negli uffici del Comune di Salerno. Ad insorgere ci ha pensato l’opposizione (quella vecchia ovviamente, perché l’insediamento dei nuovi consiglieri eletti tarda ancora, ndr) che da ieri chiede lumi sulla situazione, ovviamente senza alcuna risposta. Ma non c’era un assessore alla trasparenza pronto ad aprire le porte e a spiegare ai cittadini e alla stampa cosa stesse accadendo? Eppure si tratta di un magistrato, che aveva lo stesso ruolo di chi sta indagando sul “Sistema Salerno”. Il tutto avviene mentre all’esterno, si consuma una vera e propria “tragedia lavorativa annunciata” con i lavoratori delle cooperative che attendono chiarimenti in merito al loro impiego e al loro lavoro fermo da 10 giorni a causa dell’inchiesta che “pende sulle teste” dei (loro) presidenti. Risposte che non sono arrivate neanche a loro. “Altro che casa di vetro. Nonostante la nomina di un assessore preposto e gli iniziali proclami del dottore Tringali, il Comune di Salerno continua ad aberrare ogni più elementare forma di trasparenza. Pur di non far entrare i giornalisti all’interno di Palazzo di Città – scrive il consigliere in quota Forza Italia, Roberto Celano, in una nota – stamane si è perfino impedito ad un’associazione culturale di tenere una conferenza stampa per la presentazione della prima edizione di “Salerno classica”, già da tempo calendarizzata. Dopo la vergogna di ieri, continua l’azione di censura, degna delle pagine più buie della dittatura bolscevica, nei confronti della stampa libera. A Salerno l’unica in[1]formazione consentita ed accettata è quella controllata e di “regime”. È paradossale che un ex magistrato possa accettare ed avallare simili atteggiamenti che contrastano con evidenza con le ragioni che lo avevano, a suo dire, spinto ad accettare l’incarico. Ci aspettiamo dal dottor Tringali un atto di dignità e di coerenza. Se, come chiaramente pare sin dalle prime battute, non è in grado di condizionare positivamente l’azione amministrativa e di espletare il ruolo per cui è stato demandato, si dimetta immediatamente. Non contribuisca, con i suoi colleghi di Giunta, ad infangare la città a livello nazionale”. Ma non solo Celano, anche il consigliere di opposizione della Lega, Dante Santoro, è intervenuto in merito alla vicenda: “L’amministrazione prometteva discontinuità ma alla prima non perde occasione per porre una barriera verso i cittadini, con un atteggiamento di censura verso la stampa e dimostrando, ancora una volta, che si confonde la cosa pubblica con casa propria”. Queste le parole del consigliere Santoro in merito alla vicenda che ha visto gli organi di informazione privati della possibilità di assistere alla prima seduta della nuova Giunta e i lavoratori delle cooperative alla ricerca di delucidazioni sul proprio futuro: “Apprendo con notevole rammarico che, ieri mattina, è stato vietato l’accesso ai giornalisti che svolgevano solamente il proprio lavoro: sopra, nelle stanze di potere, si teneva la prima giunta ‘top secret’ mentre sotto i portici del comune i lavoratori delle coop chiedevano pacificamente un incontro per conoscere il loro futuro rispetto al lavoro sospeso in[1]spiegabilmente e degli stipendi da miseria peraltro arretrati. Questi signori nascondono qualcosa? Perché hanno vietato ai cronisti di svolgere l’importante lavoro di informazione sul territorio in maniera libera? Dov’è la trasparenza tanto invocata in questi giorni? Esprimo solidarietà ai giornalisti e ai lavoratori per quanto successo stamattina, qualcuno dai piani alti batta un colpo e dia risposte senza nascondersi nelle stanze del potere e si ricordi che deve rispondere ad un mandato consegnatogli dai cittadini che chiedono chiarezza ora più che mai”, ha concluso Santoro. Non può far altro che esprimersi pubblicamente anche Catello Lambiase, eletto con il Movimento 5 Stelle nell’ultima tornata elettorale e in attesa dell’insediamento all’interno dell’assise comunale in cui promette battaglia: “Trasparenza, prima promessa disattesa. In occasione dell’insediamento della Giunta e mentre si teneva, davanti al Comune di Salerno, il sit-in organizzato dai lavoratori delle cooperative coinvolte nella scandalosa inchiesta su appalti e gestione del potere della malapolitica salernitana targata Napoli, ai giornalisti è stato impedito di fare il proprio lavoro, chiudendogli le porte di Palazzo di Città. Eppure, solo pochi giorni fa – scrive Lambiase – il neoassessore alla Trasparenza, Claudio Tringali, aveva promesso di aprirsi alla cittadinanza e di non rimanere “chiuso nelle stanze del potere”. Prendiamo atto che, ancora una volta, quella che dovrebbe essere la casa di vetro di tutti i cittadini salernitani, resta opaca per il volere chi, evidentemente, ha qualcosa da nascondere alla cittadinanza ed alla stampa”.