De Luca su Conte: “Ci sono e ci sarò? Ci ha minacciato chiaramente. Draghi? Un uomo votato al martirio”

di Maria Francesca Troisi

Come ogni venerdì, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca fa il punto via social sulle vicende politiche nazionali e sui temi legati alla pandemia, anticipando le decisioni riguardanti la “questione scuole”.

Mario Draghi presidente del consiglio
“Un colpo d’ala di Mattarella, Draghi è una personalità di grande rilievo e prestigio internazionale. Abbiamo respirato aria nuova da quando ha cominciato a parlare lui. Un’aria di sobrietà dopo un decennio di demagogia, fatto di incompetenza. Un decennio in cui non siamo stati capaci di approvare delle riforme istituzionali che strappassero l’Italia dalla politica politicante. Il Conte bis è stata una vicenda anomala in ogni parte del mondo. Un presidente del consiglio passato da una maggioranza a un’altra opposta, dando un’immagine della politica devastante, senza coerenza”.

“La nomina di Draghi – continua – costringe tutte le forze politiche a fare i conti con le proprie contraddizioni. Il M5S che in questi anni ha assunto posizioni contrarie a quelle che ha sempre raccontato, a cominciare dalle alleanze politiche.

Il Pd, che rimane un partito con un’identità non definita. E la Lega, Forza Italia, che dovranno fare i conti con la realtà. Quando hai una personalità come Draghi, cosa fai? Tutti sono chiamati a fare i conti con i propri limiti e contraddizioni”.

“Direi di non suonare ancora le campane a festa: Draghi dovrà fare un percorso di guerra – riprende – Intanto prendiamo atto che l’Italia ha individuato una personalità che ci dà credibilità in Europa. In questi due/tre anni abbiamo visto cose che non avremmo mai immaginato di vedere (con Conte). L’ultima, quello del tavolino in Piazza Colonna (nel discorso del premier uscente) che sembrava destinato alle verdure – ironizza – dove Conte ha fatto un discorso sintetico, ma significativo, con il quale si è attribuito il titolo di federatore delle forze progressiste italiane. Un compito arduo, ovviamente. Nel breve discorso era contenuta un’affermazione impegnativa: “io ci sono e ci sarò”. Ci ha minacciato chiaramente, avrebbe detto Peppino a Totò nel ristorante milanese (Totò Peppino e la malafemmina ndr)”.

“Per Draghi provo un moto di solidarietà – conclude sulle vicende politiche nazionali – soprattutto quando quest’uomo ha cominciato a fare i colloqui con i cespugli. Un uomo votato al martirio, che dovrà fare i conti con problemi drammatici, a cominciare dal Covid”.

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