di Luigi Cerciello
Lo sanno ormai anche i ciottoli per strada, Salerno non è una città per giovani. Non offe loro sbocchi lavorativi, non offre loro spazi culturali, no dà indirizzi valoriali, l’unico sprone che dà alle giovani generazioni è quello di andar via a cercar fortuna altrove. Non è una città turistica, non ha un mare balneabile, spiagge pulite, né strutture alberghiere e balneari degne di questo nome. Non offre spazi di aggregazione pubblici e verdi adeguati, anzi, dove c’è un po’ di verde lo si elimina. Non è una città industriale (per fortuna), non è più una città commerciale degna di questo nome. A tutti questi tristi primati, vanto delle amministrazioni filo deluchiani degli ultimi anni se ne è aggiunta purtroppo un’altra: quella dei veleni nell’aria. No, non parliamo delle Fonderie Pisano di Fratte, non bastava infatti quest’altra vergogna che ci portiamo avanti da molti anni, parliamo piuttosto dell’inquinamento dell’aria che respiriamo in città.
Ad attestare la situazione pericolosa per tutti gli abitanti di Salerno questa volta è intervenuto un ente su cui non ci possono essere smentite di alcun tipo data l’onorabilità dell’ente stesso: Legambiente.
Eccesso di PM10 nell’aria (il particolato che si insinua nei nostri polmoni e nel nostro sangue) siamo tra i 60 capoluoghi a rischio, insieme a Napoli e tra le prime 150 città in Europa. E meno male che la nostra città vanta un golfo, il doppio di quello napoletano che ci dà la possibilità di avere una ventilazione di gran lunga migliore.
Continuiamo a pagare le conseguenze di un’amministrazione decennale, miope, di fronte ai continui allarmi che puntualmente sono stati lanciati anche da noi. Non c’è stato un potenziamento dei servizi di mobilità pubblica urbana tantomeno un programma decennale di sostituzione dei mezzi esistenti a zero emissioni nocive, solo provvedimenti spot come il bike sharing (soldi buttati come abbiamo visto tutti). I tanto decantati parcheggi pubblici sono di la dal venire realizzati in misura adeguata alla richiesta giornaliera. Per non parlare di quello che comporta la presenza del porto con Il traffico su gomma dei camion 24 ore al giorno e navi costantemente presenti in rada di fronte Salerno con i motori accesi 24 ore al giorno. Sembra che neanche il periodo di fermo prolungato, il lockdown, abbia sortito grandi differenze a dimostrazione che quello dell’inquinamento dell’aria è una questione importante che dipende e colpisce diversi aspetti della vita della città e va affrontata con interventi seri programmati nel tempo e non con provvedimenti all’ultimo minuto come eliminare gli alberi in città invece di fare una manutenzione seria ed efficace. Una chance per interrompere il conto alla rovescia della nostra autodistruzione c’è: una nuova amministrazione che ami la nostra città più di sé stessa e dei propri componenti, persone che abbiano voglia di lavorare seriamente per Salerno, persone che sappiano cogliere nel disastro socio sanitario ed economico che ci lascerà la pandemia l’occasione per una rinascita di Salerno, come? Per noi l’alternativa più valida rimane quella dei fondi europei. Il prossimo settennio vedrà un’esplosione dei contributi con il Green Deal (all’Italia andranno circa 365 mln in sette anni), ma per cogliere questa occasione, unica, servono persone che sappiano programmare e progettare il futuro di Salerno, non il “loro”.
Lega per Salvini Premier – Salerno