Partitocrazia 2 – leaderismo 0: il trappolone funziona due volte…ma dietro c’è ben altro

di LUIGI CERCIELLO

Ci risiamo “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”

I due Matteo: stesso errore stessa fine ed a giovarne è il partito (perdente) del PD che rimane sempre partito di governo. Quali le differenze? Sintetizzando al massimo verrebbe da pensare l’ostinazione del vincente, il solitario al comando troppo preso dal raggiungere l’obiettivo a tal punto da non riuscire più a leggere la realtà che lo circonda, cinto da un cerchio magico di yesman incapaci e disinteressati nel porre al leader le giuste obiezioni, intenti solo a compiacerlo e ad isolarlo per paura di perdere le poltrone in prima fila.

Manca spesso in questi leader una visione globale dell’insieme: si sentono degli dei ma dall’alto del loro Olimpo non porgono mai lo sguardo verso il basso.

Dall’altra parte invece vi è una macchina rodata, passata indenne tra mille epurazioni che sveste e riveste all’occorrenza nuovi panni; un grande vecchio che guarda dall’alto come questi giovani virgulti della politica si affannino a scalfirlo, sorridendo mentre li lascia giocare.

E si perché quello a cui stiamo assistendo oggi non è altro che il gioco del gatto (PD) con il topo (5 stelle e Renzi, prima ancora Meloni e Salvini) e di come i furbetti del quartierino come Mastella, ben conscio di questi giochi, sappia entrare in partita al momento giusto e nel posto giusto per rosicchiare una crosta.

Sullo sfondo abbiamo un Paese incapace di affrontare il benché minimo problema preda del caos e della burocrazia, inutile e dannosa, della strafottenza e dell’incapacità di una classe politica che come detto pensa ad altro. Ai margini, infine, uno sparuto gruppo di arditi illuminati che in tutti i modi cerca di richiamare chi ci governa ad un elevato senso di responsabilità e competenza …. Inutilmente .

Nel frattempo il mondo va avanti cinico e concreto, freddo e determinato, mosso dai freddi numeri della finanza e dell’economia.

La pandemia ha dato in mano all’ “Umbrella corporation” il controllo delle vite degli uomini. Pensateci: vi sembra molto diverso quello che ci sta accadendo dalla saga di Resident Evil?

Facciamo un passo indietro: le privatizzazioni hanno fatto sì che aziende strategiche come quelle delle banche, delle comunicazioni, sanitarie e molte altre passassero di fatto sotto il controllo delle multinazionali globali con la scusa di una efficienza di cui gli stati non sono capaci (balla colossale) rendendoci di fatto interamente dipendenti da quest’ ultimi. Il risultato è stato la completa dipendenza da altri, finendo spesso sotto ricatto. Succede così che qualcuno paghi di più per avere maggiori dosi di vaccini e l’Italia rimanga senza mettendo a rischio milioni di cittadini. Succede che Il mondo dell’informazione venga dirottato sui fenomeni globali dei social media, in mano a multinazionali: social divenuti da mezzo di svago a veri e propri influencer di massa. Succede così che le multinazionali abbiano perfino il potere di zittire un Presidente di una Nazione, la Nazione più potente del mondo, gli USA.

Come garantire che la comunicazione mondiale ormai spostata sui social (privati) non sia un veicolo di indottrinamento propagandistico per il controllo globale dell’opinione pubblica? Epico fu lo sfogo pubblico di una giornalista della RAI che si lamentò del fatto che nonostante si fossero sgolati (i media dell’informazione) a dipingere TRUMP come il peggior presidente che gli States potessero avere, questi venisse eletto. Le analisi successive dimostrarono come determinante fu la sua opera di campagna elettorale sui social. Ecco spiegato il perché al secondo mandato i social si siano adoperati tanto per boicottarlo, stessa cosa accade anche da noi con il cambio di algoritmi informatici sui social che rallentano e censurano tutto ciò che è di destra a favore della sinistra che ben rappresenta gli interessi della Umbrella Corp. Certo i rappresentanti politici della destra cadono troppo spesso nella trappola di farsi dipingere come autoritari, portatori di odio, violenza e razzismo; ma chi decide cosa è violenza e cosa no? Chi decide cosa sia giusto censurare e cosa no? E con quali parametri? Non sono forse loro i veri manipolatori a determinare chi vince e chi perde? Con Trump ne abbiamo avuto forse un assaggio? Fino a poco prima della pandemia Trump era visto come il salvatore degli Stati Uniti d’America; ha rilanciato l’economia sofferente azzerato la disoccupazione, ritirato l’esercito da diversi scenari di guerra e favorito la pace tra Israele e molti paesi musulmani, verrebbe da dire alla Totò “alla faccia del bicarbonato di sodio” meno male che era un guerrafondaio! Giocava duro con la Cina, Trump, ben conscio di come il dragone avesse esteso le sue ali grazie ad una economia a bassissimo costo che di fatto ha reso il mondo intero dipendente dalle produzioni in Cina, un assaggio lo abbiamo avuto con la questione delle mascherine, introvabili, perché l’intera produzione mondiale viene fatta in Cina (basterebbe questo per capire quanto sia importante il reshoring[1]).
tutto ciò non toglie che abbia commesso degli errori fatali nella sua campagna elettorale (troppo testosterone ).

Nel frattempo chi controlla i media moderni decide le sorti della politica e della economia di un paese e quindi la vita del suo popolo; chi possiede il mezzo o meglio i mezzi di comunicazione più efficaci diffonde il pensiero unico che determina le sorti di una Nazione. Ci illudiamo di avere idee nostre e di autogovernarci: La democrazia e l’autodeterminazione dei popoli è in serio pericolo.


[1] Il reshoring è l’opposto dell’offshoring ed è un fenomeno economico che consiste nel rientro a casa delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato in Paesi asiatici e in Paesi dell’Est Europa.

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