Lambiase: “Salerno è tra i primi comuni in Italia per il consumo del suolo”

di Vincenzo Benvenuto

«Salerno è tra i primi comuni in Italia per il consumo del suolo. » – non si stanca di rilevare Lambiase – «Siamo a una percentuale di circa il 35%. Eppure, nonostante si registri un decremento costante e sostanzioso della popolazione residente (circa 20000 unità in meno in oltre dieci anni) , nell’ultimo decennio sono stati costruiti oltre 6000 alloggi, di cui meno del 50% è occupato. Ovviamente,» – puntualizza sarcastico il consigliere di “Salerno di Tutti” – «Salerno è tra le città in cui vi è maggiore sproporzione tra reddito medio pro capite e costo del metro quadro delle abitazioni. E ciò sia per le locazioni che per gli acquisti. C’è necessità, dati alla mano quindi, di un drastico cambio di passo: stop al consumo del suolo, anche perchè la rete fognaria cittadina è inadeguata e fatiscente, e continuare ad autorizzare allacci di fogne private di nuovi condomini ai collettori comunali sottodimensionati, è un vero e proprio atto irresponsabile. Ma tutto ciò non basta. Occorre incentivare il risanamento del costruito attraverso la ristrutturazione e il restauro degli edifici a fine antisismico e di risparmio energetico, così come bisogna promuovere la riconversione e/o la sostituzione dei manufatti edilizi vetusti. Il Comune deve garantire “agevolazioni” ad aziende e a privati per la manutenzione degli edifici già esistenti, anche riducendo gli oneri di costruzione, l’IMU e l’occupazione di suolo pubblico. Una politica che vada verso il recupero del patrimonio edilizio esistente» – conclude Lambiase – «raggiungerebbe il triplice risultato di, nell’ordine: incrementare le entrate comunali; promuovere il decoro urbano; produrre nuova occupazione.»

Fuor di microfono, alla domanda se si rende disponibile fin d’ora a un allargamento della coalizione, il consigliere di “Salerno di Tutti” si mostra possibilista: «Io sono per aprire il confronto con Associazioni, Movimenti e Forze politiche in previsione della prossima scadenza elettorale. A patto, pero,» – non tarda a puntualizzare Lambiase – «che il confronto avvenga su queste ed altre proposte concrete.»

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