Durante queste festività anomale, in cui sono mancati abbracci e cenoni con amici e parenti, molti hanno scelto di lasciarsi accarezzare dalla lettura di un buon libro. Riceverlo o donarlo è sempre un piacere. Scartare una storia sotto l’albero resta un’esperienza affascinante anche per chi non si considera un bibliofilo.
Tra quelli più venduti a Natale ci sono ricettari e romanzi d’amore, come spiega Fabiana Amato appassionata libraia presso la Mondadori bookstore di Torrione a Salerno.
“Al primo posto troviamo Insieme in cucina di Benedetta Rossi”. C’è stato infatti un grande ritorno alla cucina durante questa pandemia e le ricette genuine e fatte in casa hanno proprio colpito nel segno” – racconta Fabiana. “Al secondo posto Fiori di Maurizio De Giovanni. Il decimo libro dell’amatissima serie de “I bastarti di Pizzo Falcone”. Molto richiesto soprattutto da un pubblico più adulto è Perchè l’Italia amò Mussolini di Bruno Vespa. Un libro che racconta di Mussolini e del signor Covid, un parallelismo tra due dittature che hanno sottratto agli italiani la loro libertà. Una storia avvincente ed intensa invece è quella raccontata da Ferzan Ozpetek nel suo lavoro Come un respiro. Protagonisti Sergio e Giovanna che un giorno si ritrovano, dinanzi alla porta della propria abitazione, una sconosciuta. La donna ha vissuto molti anni prima in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che porta con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. Diverso dai classici romanzi d’amore è L’appello di Alessandro D’Avenia. Un racconto delicato e ricco di significato. Un docente cieco conoscerà i suoi nuovi alunni “sentendoli”. Un sentimento profondo e unico che porterà alla nascita di legami intensi e ad un’idea di insegnamento rivoluzionaria volta ad incoraggiare ad essere sempre se stessi”.
Il consiglio di un libraio é sempre quello di leggere. Non esiste il libro perfetto, esiste solo quello giusto in un determinato momento della vita. “Quando un cliente mi chiede di consigliargli un libro gli domando sempre cosa si aspetti, che tipo di storia vorrebbe “ascoltare”. Credo che questo sia il modo più giusto per rendere la lettura un’esperienza piacevole e terapeutica”.
In queste parole è racchiusa tutta la passione, la dedizione e l’amore per un lavoro, quello del commesso libraio, che non è stato schiacciato dal peso ingombrante della tecnologia. Sfogliare un libro, sentirne l’odore, è come fare un viaggio metaforico in mondi nuovi, tutti da scoprire. E se il Covid ci ha privato della libertà di spostarci, la lettura può restituirci quel desiderio di esplorare, anche solo con la mente, gli orizzonti del nostro cuore.
Rossella Graziuso