Corruzione, arrestato il governatore Toti

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della Guardia di Finanza. L’accusa è di corruzione. Misure cautelari anche per manager e imprenditori. Tra gli arrestati l’ad di Iren Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore del porto Aldo Spinelli. Decine di perquisizioni in corso. Secondo quanto sta emergendo, l’inchiesta della Procura ligure è legata alle elezioni regionali del 2020. Altre 9 persone, fra cui Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti, sono state raggiunte da misure cautelari ed è stato eseguito un sequestro di 570mila euro nei confronti di alcuni imprenditori. La commissione parlamentare Antimafia ha chiesto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta. Anche la procura della Spezia ha emesso una decina di ordinanze di custodie cautelari nei confronti di Cozzani per quella che potrebbe essere considerata l’inchiesta ‘madre’ che ha dato il via, con la trasmissione degli atti, all’inchiesta genovese. Disposto anche un decreto di sequestro preventivo per reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione e turbata libertà degli incanti.

Le misure cautelari

Ad Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico e immobiliare, per il quale sono scattati gli arresti domiciliari, è contestata la corruzione nei confronti di Signorini e di Toti. Per l’imprenditore Roberto Spinelli, al quale è contestata la corruzione nei confronti del presidente della Regione, è stata disposta la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale. Stessa misura cautelare per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini; per Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa, cui viene contestato lo stesso reato nei confronti di Toti. Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, è agli arresti domiciliari per ‘corruzione elettorale’, aggravata dall’ipotesi che il reato sia stato commesso per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, in particolare del clan Cammarata del Mandamento di Riesi con interessi a Genova. Cozzani è indagato anche per corruzione per l’esercizio della funzione. Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, sono destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, con l’accusa di corruzione elettorale aggravato. Lo stesso reato è contestato a Venanzio Maurici, destinatario dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nell’ambito dell’inchiesta è indagato anche l’editore di Primocanale Maurizio Rossi, che sarebbe accusato di finanziamento illecito sotto forma di campagna politica andata in onda sull’emittente televisiva.

(fonte Sky TG24)

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