Comune di Salerno; disavanzo di 162 milioni di euro

di Mirko Cantarella

Lo scrive il consigliere comunale di opposizione, Elisabetta Barone che coscienziosamente ha voluto informare i cittadini salernitani del pietoso stato economico in cui versa il Comune di Salerno in merito al bilancio consuntivo presentato dalla giunta comunale all’attenzione dei consiglieri.

Penso che abbiamo il dovere di far conoscere a tutti i cittadini salernitani alcune notizie riguardanti il bilancio consuntivo presentato da questa giunta all’attenzione dei consiglieri per il prossimo consiglio comunale. Il bilancio quest’anno si chiude con un disavanzo di circa 162milioni di euro. Di per sé una cifra spropositata per un comune cittadino! Eppure la nostra assessora al bilancio è soddisfatta del risultato perché ha potuto contabilizzare la riduzione del disavanzo di circa 7milioni di euro cosi come pattuito aderendo al decreto salva città. In realtà l’Ente continua a contabilizzare un disavanzo di circa 162milioni di euro che in forza del decreto Aiuti viene spalmato sui prossimi venti anni attraverso l’accensione di mutui da estinguere entro il 2044.

Siamo consapevoli che con questa manovra contabile l’assessore al bilancio e la giunta hanno ipotecato il presente e il futuro di questa città? Di per sé l’accensione di un mutuo non è un fatto negativo. Normalmente si accende un mutuo per comprare un bene duraturo il cui valore aumenta nel tempo e per il quale non si possiede il denaro contante per acquistarlo. Nel caso della nostra allegra maggioranza i mutui sono stati accesi non per fare investimenti in beni e servizi per la città ma per ripianare i debiti di un quindicennio di gestione dissennata. Chi legge le carte ha piena consapevolezza del fatto che nel bilancio vi sono entrate dichiarate che sono virtuali poiché o riferite a crediti non esigibili o riferite all’alienazione di beni che in qualche caso forse non sono neanche nella piena disponibilità dell’ente. Mi auguro che molti cittadini possano e vogliano comprendere di essere stati raggirati. Mi auguro che inizi una resistenza collettiva capace di cambiare le sorti di questa città. Solo se metteremo al centro l’etica del bene comune contro ogni affaristico perseguimento dell’interesse privato sarà possibile ripartire e offrire ai giovani una prospettiva anche in questa nostra città”.

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