Processo “Sistema Salerno”, il Comune non sarà parte civile: “Monitorerà”

di Luigi Cerciello

Il Comune di Salerno non si costituisce parte civile nel processo sulle cooperative che vede in giudizio l’ex assessore comunale Nino Savastano (attuale consigliere regionale sospeso) e Fiorenzo Zoccola, ma “monitorerà” – per ora – il procedimento in corso. Solo all’esito di una condanna, si valuterà. La giunta Napoli ha così deciso, con una delibera pubblicata proprio nel giorno della prima udienza ma tenutasi il 23 febbraio, così decidendo di attendere e guardare cosa accadrà. Così come è accaduto anche nel processo, ancora in corso, sulla variante di Piazza della Libertà che vede coinvolto, tra gli altri, l’attuale governatore Vincenzo De Luca.
L’INCHIESTA
Intanto – era prevista questa mattina – la prima udienza, appunto. Ma quest’ultima è stata rinviata di una settimana (lunedì 7 marzo) per assenza di uno dei due imputati, Fiorenzo (Vittorio) Zoccola. Arrivato alle 9 questa mattina – invece – presso la cittadella giudiziaria di Salerno, accompagnato dall’avvocato Giovanni Annunziata, Savastano non ha rilasciato dichiarazioni. Assente invece Fiorenzo Zoccola: il cosiddetto “ras delle cooperative”, anche lui indagato nello stesso procedimento giudiziario, non era presente ma c’era il suo avvocato, Giuseppe Della Monica. Per Savastano, ai domiciliari fin dall’arresto dello scorso ottobre, era stato disposto il giudizio immediato. L’inchiesta della Procura di Salerno aveva portato all’arresto di diverse persone lo scorso 11 ottobre 2021: inchiesta che riguarda le cooperative che avevano in gestione i lavori di manutenzione ordinaria e conservativa del Comune di Salerno (verde pubblico) e che portò all’arresto di dieci persone e all’iscrizione di 29 persone in tutto nel registro degli indagati. L’ipotesi degli inquirenti è quella, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti. Per Savastano e per Zoccola era stata contestata anche l’ipotesi di reato di corruzione elettorale. Nella vicenda è stato coinvolto anche lo stesso presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che, secondo quanto emerso dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni rese dallo stesso Zoccola ai magistrati, avrebbe avuto con il ras delle cooperative diversi incontri nei quali Zoccola avrebbe ricevuto garanzie sugli appalti al Comune di Salerno per le coop, in cambio di voti alle elezioni regionali del 2020. Per De Luca, le indagini riguardano l’ipotesi di concorso in corruzione. Ma non solo, nel mirino degli inquirenti, erano finiti anche alcuni audio whatsapp inviati qualche giorno prima le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, in cui si intimavano (da parte di amministratori delle coop) i dipendenti a votare una candidata in particolare, in corsa tra le file della maggioranza di Enzo Napoli (sindaco uscente e riconfermato).
LA DELIBERA
E ritornando al primo cittadino: proprio il sindaco durante la discussione in giunta del 23 febbraio (sulla costituzione di parte civile dell’ente pubblico) ha fatto registrare la sua assenza, probabilmente proprio perché figura tra gli indagati della Procura, nell’ambito dell’inchiesta. Secondo quanto si legge nel documento pubblicato questa mattina sul sito di Palazzo Guerra: “Con delibera n. 1004/2011 la Giunta Comunale ha stabilito i principi operativi per la costituzione di parte civile nei procedimenti penali e le materie per le quali essa vada operata, individuando gli uffici deputati alla verifica dei presupposti; – con successiva delibera n. 10/2014 la Giunta ha tra l’altro deciso, a parziale modifica e integrazione della deliberazione, di dare mandato all’Avvocatura Comunale di monitorare i procedimenti penali per reati in materia Urbanistica ed Ambientale ove il Comune di Salerno sia stato individuato quale Parte Offesa, e di coltivare direttamente l’azione risarcitoria dinanzi al naturale Giudice civile in ipotesi di pronuncia di sentenza di condanna definitiva; Considerato che: è pendente dinanzi al Tribunale di Salerno il procedimento penale in cui il Comune di Salerno è identificato come persona offesa dal reato ed ove la competente Procura della Repubblica ha avanzato richiesta di giudizio immediato nei confronti di due indagati;  letti gli atti del procedimento di cui sopra – scrivono nella delibera firmata dalla segretaria generale Ornella Menna – ed esaminata la richiesta di giudizio immediato, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto procedersi con giudizio immediato per i reati rispettivamente loro ascritti fissando, per la comparizione, l’udienza del 28.02.2022, ore 9:00, innanzi al Tribunale di Salerno, in composizione collegiale, II Sezione Penale, Primo Collegio. Ritenuto che pur non ricorrendo i presupposti, in considerazione della peculiarità delle fattispecie contestate e conformemente a precedenti determinazioni, si reputa opportuno monitorare detto procedimento che presenta, comunque, implicazioni di pubblico interesse, riservata all’esito ed in presenza di condanna, ogni determinazione in ordine alla proposizione di eventuale azione in sede civile per il ristoro dei danni, anche d’immagine, dell’Ente; – continuano –  valutato, quindi, di monitorare il giudizio penale in argomento per la peculiarità dei fatti ascritti agli imputati”. Poi la decisione della giunta presieduta in quel caso dal vicesindaco Paky Memoli: “Visto che la presente, in quanto delibera di mero indirizzo, non necessita del parere in ordine alla regolarità tecnica Procedere, a mezzo di legale dell’Avvocatura Comunale, al monitoraggio del procedimento penale di cui in premessa, nel quale il Comune di Salerno è identificato come persona offesa dal reato; rinviare all’esito del giudizio con sentenza passata in giudicato ed in presenza di condanna, ogni determinazione in ordine alla proposizione di eventuale azione in sede civile per il ristoro dei danni, anche d’immagine, dell’Ente”.
IL NUOVO BANDO
Dopo il “dentro e fuori” e le questioni burocratiche il Comune di Salerno ha indetto il nuovo bando pochi giorni fa. Sono dieci, tra le società e le cooperative che hanno partecipato al bando comunale per la manutenzione e la gestione dei parchi e del verde pubblico. Servizi che sono finiti al centro di una indagine da parte della Procura della Repubblica nell’ambito del sistema delle coop in città. Tra le coop che hanno partecipato al bando anche due che fanno riferimento alla famiglia Zoccola. Si tratta della “L’Ancora” e della 3SSS, quest’ultima finita proprio al centro dell’inchiesta che ha portato agli arresti, tra l’altro, Fiorenzo Zoccola, considerato il ras del sistema della coop in città. Tra gli altri partecipanti, la Isam, la Tecnopaesaggi, Pianeta Verde, Verdidea, Agriverde. La procedura, soltanto alle fasi iniziali, una volta acquisita tutta la documentazione allegata, dovrà essere messa in campo con una seconda valutazione delle offerte economiche e tecniche: quindi non è detto che le cooperative legate a Zoccola torneranno a lavorare. In lizza, infatti, ci sono altre nove società. La prima a presentare la propria offerta per tutti e quattro i lotti è stata la romana Isam, società che agli operai (che auspicano di essere tutti riassunti) è sembrata la più strutturata. Per di più, come hanno fatto notare «viene da fuori Regione e non ha suoi operai sul territorio. Quindi potrebbe avere interesse ad assumere». Unica società salernitana che si è presentata è la Agriverde società agricola, un blocco importante di pretendenti dal Napoletano. In particolare da Melito: da lì, infatti, arrivano la Tecnopasaggi (che per un lotto si presenta da sola e per altri con la salernitana Agribiotec società cooperativa), la Pianeta verde e la C.R. Verde. È tarantina, invece, la società Verdidea. Ora si passerà a vagliare le proposte prima delle successive fasi di gara. Già sconvolte da offerte inattese. 

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