Lettera alle Autorità per Richieste di Chiarezza su TSO e Mancata Collaborazione Internazionale
di Mirko Cantarella
Ingegnere Conforti, questa vicenda ha chiaramente un impatto profondo sulla sua vita personale, ma cosa rappresenta per lei questa battaglia?
Questa battaglia non è solo per me, ma per chiunque possa trovarsi in una situazione di difficoltà psichiatrica, sia oggi che in futuro. È un impegno per garantire che nessun altro debba subire gli stessi errori, abusi e mancanze che ho vissuto io. Le persone con problemi psichiatrici sono già vulnerabili, e il sistema dovrebbe proteggerle, non aggiungere ulteriori traumi o ingiustizie.
Episodi come questi devono essere di monito per il futuro, soprattutto in una città come Salerno, dove l’internalizzazione dei protocolli e la collaborazione con le istituzioni internazionali sono ancora insufficienti. Viviamo in un’epoca in cui si parla tanto di globalizzazione e di interconnessione, ma quando si tratta di tutelare i diritti fondamentali di un cittadino italiano residente all’estero, le lacune del sistema diventano evidenti.
Crede quindi che questa vicenda possa avere un impatto più ampio sul sistema sanitario e giudiziario italiano?
Assolutamente sì. Questo caso mette in evidenza problemi sistemici che vanno affrontati con urgenza. L’Italia deve dimostrare di essere all’altezza delle sue promesse di internazionalizzazione, rispettando i diritti dei suoi cittadini ovunque essi risiedano. Se un cittadino italiano residente all’estero, come nel mio caso, non può contare sulla collaborazione tra le autorità locali e quelle internazionali, allora il sistema fallisce nella sua missione.
In particolare, episodi come questi mostrano l’importanza di protocolli chiari e applicabili, di una formazione adeguata per il personale sanitario e amministrativo, e di una comunicazione trasparente con le autorità internazionali.
Ha menzionato un recente arresto in Scozia. Può darci più dettagli su questo episodio?
Il 10 dicembre 2024 sono stato arrestato dalle autorità scozzesi e trattenuto per diverse ore con le manette, senza che mi fosse data la possibilità di presentare prove o spiegare la mia posizione. Questo episodio è una diretta conseguenza del caos amministrativo e delle irregolarità commesse durante il TSO del 2020.
Il giudizio su questa vicenda è fissato per il 7 gennaio 2025, ma la data è troppo ravvicinata per permettermi di raccogliere e presentare le prove necessarie. Sarò costretto a richiedere una proroga e, se necessario, presentare una controdenuncia. Questa situazione evidenzia ulteriormente il peso dello stress e delle difficoltà generate da un sistema che non ha rispettato i miei diritti e ha aggravato la mia condizione psicofisica.
Quali passi concreti ritiene debbano essere intrapresi dall’SPDC e dal Dipartimento di Salute Mentale in relazione alla sua vicenda?
Ritengo che l’SPDC e il Dipartimento di Salute Mentale debbano assumersi la responsabilità di avvertire direttamente il Comune di Salerno e il Tribunale degli errori procedurali e amministrativi emersi durante il mio TSO nel 2020. Questo è particolarmente urgente alla luce delle due denunce e delle tre diffide che ho presentato dal 2022 ad oggi, le quali hanno chiarito le gravi irregolarità nella gestione del mio caso.
È fondamentale che siano loro stessi a comunicare formalmente:
- Gli errori legati alla mia residenza, che hanno impedito una corretta collaborazione internazionale.
- Le irregolarità procedurali che hanno violato i miei diritti, sia come paziente che come cittadino italiano residente all’estero.
- Le omissioni nella trasmissione di documenti essenziali alle autorità competenti, come il Consolato Italiano di Edimburgo e il NHS scozzese.
Perché crede che sia così importante che siano loro a fare questo passo?
Perché queste autorità sanitarie erano direttamente coinvolte nella gestione del mio TSO e sono i soggetti più qualificati a spiegare i dettagli tecnici e amministrativi che hanno portato agli errori. Inoltre, la loro collaborazione attiva mostrerebbe un’assunzione di responsabilità concreta, che contribuirebbe a sanare la situazione e a evitare ulteriori danni personali, legali e istituzionali.
Hanno avuto tempo e opportunità per analizzare il caso, considerando che i miei esposti e diffide sono stati dettagliati e documentati. Dopo oltre 54 mesi, non è più tollerabile che gli errori vengano ignorati o lasciati senza una risposta adeguata.
Cosa si aspetta da questo intervento?
Ing. Conforti: Mi aspetto che l’SPDC e il Dipartimento di Salute Mentale comunichino al Comune di Salerno e al Tribunale:
- Le cause che hanno portato agli errori amministrativi e sanitari.
- Le azioni correttive necessarie per ristabilire la legalità e la trasparenza.
- Lad disponibilità a collaborare con tutte le parti coinvolte, incluse le autorità scozzesi, per sanare il caos che hanno contribuito a creare.
Qual è il suo messaggio finale che vorrebbe inviare alle istituzioni locali, come quelle di Salerno?
È giunto il momento per l’SPDC e il Dipartimento di Salute Mentale di dimostrare integrità e trasparenza. Dopo due esposti e tre diffide dettagliate, non è più accettabile rimandare la presa di posizione. Solo con un intervento diretto e proattivo possono contribuire a ristabilire la verità e a garantire giustizia, non solo per me ma per tutte le parti coinvolte.
Cosa rappresenta per lei il risultato di questa battaglia?
Ing. Conforti: Il risultato di questa battaglia non è solo personale, ma collettivo. Se riusciamo a creare un sistema più giusto, trasparente e collaborativo, allora questa sofferenza non sarà stata vana. Voglio che questa esperienza diventi un catalizzatore per un cambiamento positivo, che garantisca la tutela dei diritti di chiunque abbia bisogno di supporto psichiatrico, oggi e in futuro.
La ringrazio, Ingegnere Conforti, per aver condiviso la sua storia e la sua determinazione.
Grazie a lei per avermi dato voce e per l’opportunità di portare questa vicenda all’attenzione di un pubblico più ampio.