Donne e lavoro: un convegno sulla certificazione di genere

di Rossella Graziuso

Lo scorso 8 Maggio, in occasione dell’Open, presso la Sala Zaffiro del Centro Orafo il Tari’ di Marcianise si è svolto il convegno Certificazione di genere, donne e lavoro organizzato da Diellemme s.r.l. S.B e patrocinato da Inclusione Donna, Save the Woman , Asl Caserta, Community Donne Protagoniste in Sanità e WWE. In apertura i saluti istituzionali di Vincenzo Giannotti presidente del Centro Orafo Campano il Tarì, Lina Piccolo vicepresidente di Confindustria Salerno, Angela Pozzi Confindustria Caserta, Lara Ghiglione Responsabile Nazionale delle Politiche di Genere CGIL, Giancarlo Ricciardelli e Rosa Giglio AUSL Caserta.

Un’occasione di confronto importante sui temi legati alla parità di genere ed all’empowerment femminile. Tra i presenti molti ragazzi della scuola di formazione di design, particolarmente attenti alle tematiche affrontate. Un modo per sensibilizzare le nuove generazioni al gender gap (divario tra generi ) ed al modo in cui le aziende possono muoversi per garantire e promuovere la parità di trattamento tra uomini e donne sul luogo di lavoro. 

Le donne purtroppo sono ancora lontane dal raggiungimento dell’eguaglianza in ambito professionale, hanno difficoltà a trovare un’occupazione stabile e rinunciano spesso alla carriera per dedicarsi alla famiglia. Tutto questo comporta un’uscita definitiva dal mercato del lavoro. I motivi e le cause alla base di tale discriminazione fanno riferimento a fattori interculturali molto complessi da estirpare e da sradicare, soprattutto in alcune aree geografiche. 

Simonetta Molinaro, presidentessa dell’Osservatorio sulle vulnerabilità, ha ricordato come le parole assumano una valenza culturale irrinunciabile per garantire alle donne parità di opportunità e trattamento. Per questo le aziende hanno un ruolo fondamentale – come ha sottolineato Simonetta De Luca Musella procuratrice speciale Tari’ Scpa e rappresentante di Inclusione Donna. Con la certificazione di genere si crea la possibilità di non solo di assumere giovani e donne ma di garantire in ambito aziendale un’equità salariale, politiche paritetiche, formazione ed avanzamento di carriera. Non è sufficiente sentirsi uguali: bisogna creare le condizioni affinché le donne possano sentirsi liberamente madri e professioniste. Basta pregiudizi e stereotipi: l’adozione di una parità contrattuale e la possibilità di accedere a ruoli dirigenziali devono diventare la normalità.

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