Landolfi: Pd erede dell’Ulivo, bene svolta Schlein ma se obiettivo è un più grande partito riformista e popolare

“Il Pd è nato per essere l’erede politico dell’Ulivo. Se si snatura, diventa un’altra cosa. È il Partito della solidarietà ma non può non essere sostenitore dello sviluppo e della crescita. Va bene la svolta impressa da Elly Schlein tesa a recuperare l’identità più radicale. Ma ha senso soltanto se inserita nel quadro di un più grande partito riformista e popolare. Noi ci crediamo #PD #partitodemocratico”. Così Nicola Landolfi, esponente del Partito Democratico, un ricco cursus honorum come amministratore al comune e alla provincia di Salerno eletto sempre con un elevatissimo numero di preferenze e poi segretario per un Lugo periodo del PD salernitano e da ultimo presidente dell’assemblea regionale del Pd Campania. Qualche settimana fa Landolfi, noto per la sua misura nelle dichiarazioni in cui pesa ogni parola, sul suo profilo Facebook aveva di fatto esternato il suo assenso al cosiddetto ‘campo largo’. Oggi ritorna con questa sua valutazione sul PD e sulla direzione impressa da Schlein, ma lo fa da una pagina Facebook nuova di zecca chiamata semplicemente “Landolfi” e nata, a scorrere i post, solo sei giorni fa. Di recente Landolfi è approdato anche su Instagram con un suo profilo. Un “attivismo” social che potrebbe a pensare a un suo eventuale impegno in prima persona. Landolfi è molto stimato all’interno del PD, anche da chi appartiene ad aree differenti dalla sua, che, per storia, è riconducibile a quella del governatore campano De Luca, pur essendo stato sempre visto come un “eretico”, con una sua chiara e netta indipendenza e autonomia dall’ex sindaco di Salerno e oggi presidente della regione Campania. Caratteristiche che rendono Landolfi un jolly che il PD può giocare a tutti i livelli, che si tratti delle prossime elezioni europee, della segreteria regionale o, allungando un po’ lo sguardo nel futuro, la candidatura alla presidenza della regione Campania se dovesse sfumare l’ipotesi “terzo mandato” di De Luca, magari utilizzando come trampolino di lancio proprio il ruolo di segretario regionale, a cui Landolfi potrebbe approdare tramite il congresso che con quasi totale certezza si terrà dopo le europee del 2024. Ipotesi certo, tuttavia Landolfi rappresenta una delle nuove leve del PD, non solo a livello regionale, con una consolidata esperienza amministrativa e direzionale del partito su cui la segretaria nazionale Schlein farebbe bene ad investire anche in chiave di rinnovamento e di successo nel partito e in scadenze elettorali istituzionali.

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