Cultura, made in Italy e turismo, dalla reputazione alla destinazione. Successo per l’iniziativa della Federcomtur

di Mirko Cantarella

Federcomtur, ha presentato al Profagri di Salerno il prototipo di scuola del made in Italy; l’idea progetto CulturItalia a dimostrare come si possa accogliere i visitatori in altre destinazioni propedeutiche e complementari alle destinazioni note. I siti UNESCO, le nostre bellezze, che fanno da attrattori, “da prodotti civetta” per arrivare alle Destinazioni per poi far emergere le eccellenze del made in Italy nella scuola, nell’università, nell’economia, nelle produzioni, nelle tradizioni, nei prodotti tipici, nell’enogastronomia, nei menù locali, nella formazione nel modus vivendi. Questo legame condiviso con le istituzioni a chilometro zero “Costo zero” rappresenta la base il viatico della ripresa. Sul tema è intervenuta l’onorevole di Noi Moderati Ilaria Cavo, vice presidente alla commissione attività produttive della camera dei deputati, molto soddisfatta dell’evento, a cui hanno partecipato autorevoli relatori come Alfonso Andria, Aurelio Tommasetti, Ciro Castaldo, gli assessori al ramo Alessandro Ferrara e il prof Felice Casucci.

“Seguo il Made in Italy anche dal ruolo istituzionale che ricopro e con questo ruolo mi occupa dell’indagine conoscitiva sul Made in italy e conoscere tante realtà significative. Questo progetto è davvero importante e raduna un territorio molto ampio e particolare – commenta l’onorevole Cavo – dico importante perché unisce la parte della cultura con quella delle eccellenze per poi farlo diventare grimaldello per promuovere nei territori dell’UNESCO e valorizzare artigianato, imprese in modo che diventino fattore attrattivo e per sviluppare e creare una rete che faccia della cultura un fattore di turismo e di promozione delle imprese. C’è una grande possibilità – continua Ilaria Cavo – per far diventare questo progetto qualcosa di strutturale. Ma Made in Italy è anche formazione di cui la nazione ha molto bisogno e necessità. Lo stesso Governo ha parlato di necessità di alta formazione ed io me ne sono anche occupata professionalmente programmando corsi specialistici in vari settori. In questo momento mancano i ragazzi che vogliono studiare in merito a questi corsi; a tal proposito diviene fondamentale il tema dell’orientamento per far capire ai ragazzi che queste sono professioni importanti, opportunità di cui il paese ha bisogno. La figura dell’orientatore finalmente entra nelle scuole e diventa figura importante; ovviamente non è un problema che si risolve velocemente ma bisogna insistere perché i fondi non mancano, le idee e i corsi non mancano ma mancano i ragazzi”.

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