Iesu, Coscioni e le tante responsabilità

di Luigi Cerciello

Del reparto doppione se ne è scritto e parlato fin dall’inizio della vicenda. L’epilogo, con le dimissioni (legittime) di Severino Iesu, era noto a tutti fin dall’inizio. Ora finiti anche i tempi supplementari, piangere sul latte versato, dopo un periodo lungo di silenzio, non farà di certo cambiare idea al primario di cardiochirurgia, tra le punte di diamante del reparto creato da Giuseppe Di Benedetto. Il sapore politico dello sdoppiamento di cardiochirurgia è stato abbastanza scontato fin dall’inizio, con un teorema semplice: una modifica dell’atto aziendale per far indossare il camice di primario ad Enrico Coscioni, all’epoca consigliere politico alla sanità del presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca che a sua volta nomina il direttore generale dell’azienda universitaria ospedaliera che ha firmato il nuovo assetto del “Ruggi d’Aragona” istituendo due cardiochirurgie. Coscioni che attualmente è anche presidente dell’Agenas (agenzia nazionale per i servizi regionali), al tempo della nomina  era anche componente della Ebris di Salerno. Fondazione che trova spazio in un locale comunale in via De Renzi e percepisce fondi regionali per la ricerca. Di recente De Luca avrebbe individuato proprio la Ebris come uno dei centri di ricerca per un vaccino contro il cancro. Naturalmente stanziando un bel po’ di soldi. La storia dei reparti ha avuto altri sviluppi e la difficile convivenza tra Iesu e Coscioni ha fatto il resto. Nel gennaio 2020 una delibera commissariale ha riorganizzato gli spazi al terzo piano della Torre Cardiologica.  La data è del 9 gennaio. C’è anche la piantina allegata con tanto di tempistica: quindici giorni per sbaraccare il centro di procreazione assistita per far spazio alla seconda cardiochirurgia, quella assegnata, appunto – dopo lo sdoppiamento del reparto – a Enrico Coscioni. Oggi le dimissioni di Iesu portano con sé, tante responsabilità e silenzi. 

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