Sono stati assolti, perché il fatto non sussiste, l’ex sindaco di Eboli Massimo Cariello; il funzionario comunale Agostino Mastrangelo (entrambi difesi dall’avvocato Nicola Naponiello) e Lazzaro Lenza (difeso dall’avvocato Michele Tedesco), all’epoca dei fatti (2017) assessore alle politiche sociali. La sentenza è stata emessa ieri dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno al termine del dibattimento per abuso d’ufficio e falso. Al termine del processo, lo stesso pm ha chiesto l’assoluzione (a cui si sono uniformati i difensori dei tre imputati) accolta dai giudici, non essendo stata raggiunta alcuna prova riguardo alle responsabilità contestate nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari (in un primo momento, anche il magistrato che aveva condotto le indagini aveva chiesto il non luogo a procedere, ma per il gup era necessario approfondire l’intera vicenda in dibattimento). Secondo le accuse, quindi, il funzionario comunale con delega alle politiche sociali, Mastrangelo, su istigazione dell’allora sindaco Cariello e dell’allora assessore al ramo Lenza, in violazione di una delibera di giunta che aveva previsto la sola concessione del patrocinio al Comune di Eboli in favore della Croce Rossa per la realizzazione del progetto Doposcuola Solidale, affidava l’esecuzione del progetto (già eseguito e terminato) alla Cri liquidando in suo favore 8mila euro sul capitolo di spesa del bilancio 2017, attestando falsamente – sempre secondo le accuse – che il progetto fosse ancora in corso. A portare la vicenda all’attenzione della magistratura furono i consiglieri di opposizione Damiano Cardiello e Santo Fido Venerando che denunciarono come la delibera fosse in contrasto con la determina della giunta relativamente ad un progetto di spesa già eseguito e senza impegno di spesa inerente l’area delle politiche sociali e non nel piano di zona come previsto in delibera. Inoltre, per le accuse, Mastrangelo, sempre su istigazione di Cariello e Lenza, aveva attestato falsamente nella determina del 13 ottobre 2017 che il progetto (terminato a settembre 2017) non fosse stato eseguito e procedeva ad affidamento diretto di un progetto (che invece era già terminato) omettendo qualsiasi riferimento alla precedente delibera (di febbraio 2017) che aveva escluso qualsiasi spesa per l’ente comunale. Gli approfondimenti dibattimentali hanno dimostrato come non ci fu alcun abuso d’ufficio né falso in quanto gli atti furono adottati per un interesse pubblico preminente con la descrizione di tutto l’iter che le varie delibere prevedevano.