“I giochi sono ancora aperti, anche se in molti sostengono il contrario. Il nostro lavoro nell’interesse dei cittadini viene da lontano ed è sotto gli occhi di tutti. L’idea di fondo è una coalizione tra Sinistra Italiana, Possibile e 5 Stelle, in continuità con quanto fatto in questi anni. Abbiamo già chiaro un candidato a sindaco”. Così Federico Arcangelo Marra, informatico e project manager, rappresentante di Sinistra Italiana sulle amministrative che vedranno al voto i cittadini di Pontecagnano Faiano tra qualche mese.
Per anni vi siete battuti nell’interesse dei cittadini di Pontecagnano Faiano. Quali sono le battaglie che avete portato avanti con altre forze anche di verso opposto al vostro, e quali sono i risultati che rivendicate?
Come Sinistra Italiana sono molti anni, almeno sette, che siamo presenti sul territorio, abbiamo fatto diverse iniziative e monitorato l’attività dell’amministrazione e facendo proposte. Tutto ciò limitato alle possibilità che si hanno non rivestendo ruoli amministrativi.
Penso al problema del traffico automobilistico, che riteniamo vada risolto solo lavorando insieme al comune di Salerno, perché noi viviamo a ridosso del capoluogo dal quale ci divide il fiume Picentino, che rappresenta il confine naturale e dove si concentra tutta la viabilità causa del traffico a Pontecagnano. Abbiamo fatto noi, e non il Comune di Pontecagnano, sull’argomento delle osservazioni al PUC del comune di Salerno dove, tra le altre proposte, vi era quella di realizzare un nuovo ponte sul picentino, previsto dal masterplan relativo agli ex contenitori industriali di vi Budetti, definito del sindaco “il libro dei sogni” e che, grazie all’ASI probabilmente si realizzerà. Questo è solo uno dei tanti esempi che potrei citare.
Penso ancora all’ambiente e al ripascimento della costa, per cui la provincia ha preparato un progetto che cozza con le più moderne ed avanzate pratiche e tecniche di difesa delle coste, prevedendo barriere a mare molto obsolete. C’è poi il discorso degli impianti di trattamento dei rifiuti. Il sindaco di Pontecagnano Faiano voleva fare passare un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi per uno scasso, naturalmente non lo era, ma era molto di più, ed è stato fermato. In quella battaglia abbiamo avuto anche l’appoggio degli imprenditori agroalimentari perché non è compatibile un impianto di trattamento rifiuti con un impianto di di lavorazione agroalimentare. E poi ancora, c’è la questione dell’impianto di compostaggio. La nostra proposta in merito è stata accolta dalla Regione: localizzare l’impianto dove doveva nascere già negli anni passati, a Sardone e non nella zona orientale del comune nel bel messo del polo commerciale, agricolo e agroalimentare dove questa amministrazione lo voleva collocare
Su tutto resta il problema irrisolto della fascia costiera che è sempre lì, per quanto noi abbiamo potuto fare proposte o dare indicazioni. Il degrado di quella zona e la forte presenza di abusivismo rende la soluzione alquanto complicata, però non si fa nulla per poter risolvere il problema, soprattutto prevedendo alloggi per i lavoratori che in gran parte sono stranieri e che lavorano nell’agricoltura, nella famosa quarta gamma, e risiedono molto spesso in case abusive sulla fascia costiera. Credo che la soluzione dell’abusivismo costiero sia il primo passo per poter rilanciare la Costa di Pontecagnano e va risolto investendo sull’edilizia popolare per accogliere proprio questi stranieri che sono la forza lavoro degli imprenditori agricoli della Piana.
Come valuta, da rappresentante di Sinistra Italiano Pontecagnano l’operato di questi cinque anni del sindaco Lanzara?
Basta andare a vedere il programma elettorale del sindaco protocollato al comune prima delle elezioni per capire come sia stata molto inefficace la sua azione. Possiamo anche capire che ci sono difficoltà economiche, però, ad esempio, già il solo pensare di utilizzare prestiti per poter asfaltare le strade risulta un’azione amministrativa non consona perché la manutenzione dovrebbe andare sulla spesa corrente, mentre gli investimenti per nuove opere possono essere fatti con un prestito.
Sulla raccolta dei rifiuti probabilmente andava fatto qualcosa in più, anche per depotenziare la cattiva abitudine di avere micro e macro-discariche abusive sul territorio. Una soluzione sarebbe potuta essere quello della premialità per i cittadini rispetto al conferimento di rifiuti: se il rifiuto è un valore, il cittadino deve avere un beneficio diretto da esso, avendo per esempio uno sconto sulla Tari.
C’è ancora il discorso degli allagamenti, sono state prese iniziative per il potenziamento dei sottoservizi però, ad ogni acquazzone, purtroppo, alcune strade del paese si allagano, per non parlare della strada provinciale tra Pontecagnano e Faiano che diventa addirittura un torrente. Essa non è di competenza del comune, ma è pur sempre una strada che ricade nel suo territorio: il sindaco dovrebbe pretendere dalla provincia una migliore manutenzione, eventualmente un intervento per potenziare i canali di scolo.
E poi penso a decisioni come quella di costruire la caserma dei Carabinieri sulla sorgente del Formola che è palesemente una contraddizione alla tutela ambientale. Anche lì abbiamo dovuto fare delle iniziative anche pubbliche per contestare la scelta. Ci auguriamo che l’arma dei carabinieri venga meno all’idea di costruirla li e chiedere al comune di trovare un’altra area, tra quelle disponibili, oltretutto già previste dal piano regolatore generale che è ancora in vigore, visto che il Puc approvato dalla precedente amministrazione non è ancora passato alla fase esecutiva. Restiamo in attesa di un confronto, ma penso che non ci sia più tempo nei prossimi mesi per confrontarsi sul Puc.
C’è ancora il discorso del Cinema Nuovo e una serie di altre questioni aperte.
Insomma, un programma largamente non attuato mentre viceversa in questi anni sono state prese iniziative mai dichiarate prima e che hanno visto i cittadini opporsi.
Sinistra italiana, dal punto di vista elettorale, a Pontecagnano Faiano, com’è messa? Scenderete in campo o resterete a guardare?
L’idea è sicuramente di una coalizione con Possibile e i 5 Stelle. Questo è l’idea di fondo. Ovviamente fin quando non verranno chiuse le liste tutto sarà possibile. Stiamo lavorando ma non è semplice. Sicuramente il nostro impegno politico ci sarà ed è quello che si vuol costruire non è una semplice coalizione ma un progetto politico per il futuro come lo è stato negli ultimi cinque anni dove siamo andati avanti insieme. Quindi la discesa in campo per le elezioni sicuramente ci sarà, è in agenda. Stiamo lavorando per questo. Sicuramente la presenza in un’amministrazione consente di guardare e possibilmente condizionare l’azione amministrativa dall’interno. Ma questo non significa che se ne sta fuori non si faccia politica e noi lo abbiamo dimostrato. Noi intendiamo la politica come un servizio, non come interesse personale o di questa o di quella lobby.
Eventualmente avete già in mente qualche nome per un candidato a sindaco della potenziale coalizione?
Un’idea c’è già. Abbiamo in mente i criteri e le caratteristiche che il candidato deve avere. I nomi, pure se pure li avessimo, non ne facciamo ora. Però abbiamo in mente il candidato ideale per la coalizione e soprattutto vorremmo che fosse donna. Anche perché, e non solo per questo, i candidati che sono già in campo sono due uomini.
Sull’intervista a Giuseppe Bisogno ospitata sul nostro giornale lei si è espresso con queste parole: “Tiepido sulla sinistra”. Cosa intende?
Noi abbiamo interloquito nei mesi scorsi con Giuseppe Bisogno. Il problema è di aggregazione. Il suo progetto ha una matrice civica ma dietro questa matrice civica, come dire, si celano posizioni che sono un po’ distanti da quelle che sono le nostre posizioni di sinistra. E questo è stato uno dei principali problemi che ha impedito di fare una coalizione più larga a supporto della sua candidatura. Il problema è che molto spesso dietro il civismo c’è la necessità in qualche modo di annacquare o celare delle posizioni politiche, almeno per il passaggio elettorale. Però vengono poi fuori nel momento in cui si passa all’azione amministrativa e ovviamente questo rischio noi non potevamo correrlo per cui nulla da dire sulla persona di Giuseppe, lo conosciamo, ci parliamo, ci confrontiamo anche animatamente, però nella sua coalizione non abbiamo potuto entrare e appoggiarlo. Ripeto, i giochi sono così aperti, anche se tutti sembrano dire che sono tutti chiusi, che in realtà fino all’ultimo momento può esserci sempre una sorpresa.