di Andrea Pellegrino
Un milione e trentunomila euro circa. Questa è la cifra che il comune di Salerno ha impegnato nel 2022 per avvocati e ctu. Decine e decine di cause pendenti che gravano, di non poco, sulle già precarie casse comunali. Incarichi esterni di rappresentanza in giudizio, nonostante un settore avvocatura di Palazzo di Città. Soldi per incarichi che più volte sono stati evidenziati anche dai revisori dei conti che, nel corso degli esercizi finanziari, hanno invitato l’amministrazione comunale a valutare le spese per le liti. Tra i contenziosi ci sono quelli promossi da Italia Nostra contro il Puc di Santa Teresa, poi il ricorso contro la variante al Puc e il giudizio, in sede civile, del consorzio Tekton contro il Comune di Salerno per la risoluzione contrattuale dei lavori di Piazza della libertà. Quest’ultimo costato, al momento, oltre 20mila euro di spese legali. Ma è l’avvocato Antonio Brancaccio ad ottenere, ancora una volta, una super parcella per la rappresentanza in giudizio dell’Ente: per l’amministrativista sono stati impegnati 173mila euro circa. Tra le altre spese più importati ci sono 40mila euro per il fallimento Delfino; circa 25mila euro per i lavori al Casino Sociale di Salerno e ulteriori 19mila euro per contenziosi relativi al Puc. Una buona somma tocca per la rappresentanza dell’ente e i diversi giudizi allo studio Clarizia. In più ci sono impegnati 69mila euro circa per lo stesso settore avvocatura per la definizione di contenziosi o spese per liti.