di Brigida Vicinanza
Critico e con una visione ampia e chiara sulle vicende nazionali ma anche e soprattutto sulle vicende salernitane. L’avvocato Leonardo Gallo, responsabile provinciale degli enti locali di Azione, non le ha mai mandate a dire e continua sulla strada di una opposizione equilibrata e pungente, che squarcia il velo sulle vicende tutte condite dal “sistema” deluchiano. Nonostante non sia più tra i banchi di Palazzo di Città, dopo aver passato gli ultimi anni tra le file della minoranza, l’avvocato salernitano continua ad essere al fianco dei cittadini e al fianco ai colleghi di “Oltre” e “Azione”, ascoltando istanze e provando a cercare soluzioni per una città che sembra essere sempre più “assuefatta”. Non ultime anche le vicende politiche caratterizzate da qualche “cambio di casacca” con l’ufficializzazione delle liste per le elezioni in vista del 25 settembre, che vedranno protagonisti anche i “colleghi” Antonio D’Alessio e Corrado Naddeo.
Avvocato Leonardo Gallo, si avvicinano le elezioni politiche del 25 settembre. Dal Pd (e un Piero De Luca blindatissimo) al Movimento 5 stelle, da un centrodestra che sembra essersi quasi arreso ad Azione che invece ha le idee ben chiare…cosa ne pensa?
“Azione nasce per dare a tanti ‘orfani’ una politica sana che vuole costruire e non distruggere, migliorare e non cancellare, competere sulle soluzioni e non mulinare belle parole retoriche e spesso troppo generiche. Tanti hanno individuato in Calenda e quindi in Azione una piattaforma politica con un programma seriamente liberale e progressista avendo attenzione agli ultimi. Molti del centrodestra evidentemente hanno trovato una casa più confortevole. Non penso si tratti di una resa; piuttosto forse hanno trovato soprattutto in Forza Italia una certa stanchezza e mancanza di un entusiasmo che confligge con la loro voglia di partecipare ancora e contribuire civicamente al bene comune. In ogni caso, poi, non spetta a me fare processi alle intenzioni di ciascuno… quisque faber fortuanæ suæ”.
Ci sono due suoi “colleghi” proprio tra le file di Azione: Antonio D’Alessio e Corrado Naddeo. Come commenta la loro scelta?
“Sono molto soddisfatto della scelta di candidare l’avvocato Antonio D’Alessio nel proporzionale e il dottor Corrado Naddeo all’uninominale a Salerno. Per quel che mi compete quale responsabile provinciale degli Enti locali di Azione, non potevo augurarmi di meglio. So che non è così su tutti i territori ma tant’è. Peraltro ritengo queste candidature non solo opportune ma politicamente intelligenti perché sono anche vincenti. E comunque, assieme ai colleghi Donato Pessolano e Peppe Ventura, più passa il tempo e più procediamo compatti ‘oltre’ a prescindere da vittorie e sconfitte perché crediamo in ciò che facciamo e facciamo ciò in cui crediamo: i due eccellenti candidati del Terzo Polo rappresentano anche noi cinque. Il governo cittadino deve essere certo che in città dovrà sempre avere a che fare con noi perché rappresentiamo quella parte di salernitani stanchi di trent’anni di politiche troppo incentrate sull’ombelico di pochi. Fossi in certi avversari a Salerno non canterei vittoria prima di avere la pelle dell’orso. Qualcuno il 26 settembre si sveglierà nel letto dove potrà dormire tranquillamente per i prossimi cinque anni: a casa propria”.
Cosa pensa invece dell’alleanza “tentata” e poi naufragata tra Letta e Calenda?
“Per noi a Salerno quell’alleanza sarebbe stata di difficilissima attuazione. Ne sarebbe valsa della nostra dignità anche personale. Erano già in bozza le dimissioni. Tutti sanno delle nostre battaglie anche nei confronti di un partito – il Partito Deluchino – che dalle nostre parti è più un club familiare e di amichetti. Ancora non riesco a comprendere – o forse lo so – come fanno tanti appassionati di politica a seguire il Pd ben sapendo che Letta, i valori di sinistra, le tante donne ed uomini che spendono le proprie energie per un partito progressista, nulla c’entrano con Salerno e con la Campania… D’altronde gli sconquassi nella nostra regione, che dagli intellettuali a molti del personale politico di quel partito, hanno procurato squarciando il velo pietoso che copriva la formazione nata con Veltroni lanciando un grido forte che il segretario nazionale sembra non aver udito, dimostrano tutta la povertà politica di quella parte sui nostri sfortunati territori”.
Le ultime vicende in casa della Sinistra a Salerno: ha criticato molto la scelta di correre insieme (nel caso specifico) proprio a De Luca/Bonavitacola da parte di chi fino a poco tempo era invece un “anti”…
“Spiace per chi un anno fa si è unito a noi convinto di poter finalmente liberare Salerno da una cappa divenuta claustrofobica ed oggi supporta il “vicedeluca” in modo diretto e il primogenito di famiglia in via secondaria così spendendoli a Roma a rappresentare Salerno: un segnale devastante per la sinistra che si oppone al cosiddetto ‘sistema’ tanto evidenziato con tanto di omaggio alla sfortunata e indimenticata Marta Naddei… Altri invece hanno ritenuto di marcare anche in questa tornata elettorale per quanto nazionale tutte le distanze politicamente possibili. Votando Naddeo e D’Alessio i salernitani avranno di certo la sicurezza di favorire persone capaci ed affidabili, che hanno già mostrato indipendenza intellettuale e che non sono ‘contro’ a prescindere ma da tempo provano ad andare ‘oltre’. Chiaramente tutto legittimo, ma il mio augurio è solo per Antonio e Corrado. Spero invece che gli altri restino a discettare di cambiare Salerno sui social e nei circoli”.
In merito all’opposizione a Palazzo di Città, lei ha “lasciato” i banchi del Consiglio comunale ma non ha mai smesso di fare opposizione in città: cosa pensa dell’operato dei consiglieri di opposizione?
“Con Donato Pessolano e Corrado Naddeo sediamo in Consiglio Comunale anche Antonio D’Alessio, Peppe Ventura ed io. Assieme agli altri rappresentanti della minoranza si fa quel che si può. Se una maggioranza arrogante che nulla ha imparato dalla débâcle di consensi maturata lo scorso anno quando furono 15.000 i salernitani a voltare le spalle all’attuale sindaco rispetto a cinque anni prima, se tale maggioranza e la loro espressione di governo cittadino parzialmente nominato approva provvedimenti a raffica chiudendo ad ogni forma di discussione – ché quanto alla partecipazione oramai non c’è alcuna speranza – cosa vuoi che le minoranze possano fare? Apprezzo lo sforzo: sono stato per cinque anni in quel consesso e manco rientrando tra gli alleati è stato possibile incidere, figurarsi all’opposizione. So bene cosa provano molti dei consiglieri ‘effettivi’ di minoranza; di qualcun altro non posso dire perché non so in quale delle future liste deluchine stanno facendo il praticantato”.