La partita, secondo le previsioni del centrodestra, sarebbe aperta, in pratica, solo in alcune aree del centro nord. Una sconfitta certa è prevista alla Camera solo a Livorno, Prato e in alcuni collegi dell’Emilia Romagna, tra Bologna, Modena e Reggio Emilia. Lo stesso vale per il Senato, al netto dei cinque vincitori sicuri per la coalizione che si raccoglie attorno al Pd: due in Emilia, uno in Toscana, uno a Roma e l’altro eletto a Milano. In entrambe le Camere il centro
destra sarebbe certo di vincere praticamente dovunque al nord, eccezion fatta per l’Alto Adige, dove il centro sinistra rimane in vantaggio in tutti e due i rami del Parlamento, nella provincia di Genova alla Camera e in quelle di Trento e Torino
al Senato. Al centro l’unica regione dove il l’alleanza di Enrico Letta raccoglierebbe più parlamentari è la Toscana: quasi tutti i collegi sono sui toni del rosso, eccezion fatta per quelli tra Lucca, Massa e Pistoia tinti di blu, più chiaro per il Senato, più scuro per la Camera. L’en plein senza sorprese degli uninominali per il centro destra è previsto in diverse regioni: Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Friuli, Veneto,
Calabria e Sicilia. Al centro sinistra, sempre secondo queste previsioni, potrebbero andare solo altri 3 senatori: 2 in Campania, nei collegi di Napoli e dell’area flegrea, l’altro, ma più difficile, da Fiumicino, nel Lazio. La situazione più
incerta, ma comunque a favore della coalizione Lega, Fdi e FI sarebbe in Sardegna, dove i giochi non sembrano del tutto scritti.