Commercio in crisi: “La vera crisi si sentirà nei prossimi mesi senza aiuti alle categorie”

di Vincenzo Pisaturo

Melucci: “Siamo in un lockdown forzato. Di sera non c’è nessuno”. L’allarme di Giulio: “Siamo aperti ma è come se fossimo chiusi”

«La vera crisi si farà sentire ancora di più nei prossimi mesi». E’ la sensazione che circola tra i commercianti di Salerno in questi giorni freddi e poco movimentati tra le strade del centro cittadino, a poche settimane dalle festività natalizie che, nel periodo post-pandemia, erano ancora “vivi” sotto il profilo commerciale che contava sull’indotto dell’evento Luci d’Artista quest’anno terminato anzitempo e svoltosi sottotono per l’emergenza sanitaria ancora in corso. L’aumento delle bollette, per tante attività commerciali, è arrivato puntuale e con rincari notevoli che hanno ulteriormente aggravato una situazione economica che non sembra vedere ancora la luce, in attesa dell’arrivo della primavera e, dunque, della stagione estiva in cui la curva dei contagi cala e fa “respirare” bottegai, artigiani e piccoli imprenditori. Sostanzialmente, il tessuto economico cittadino ha risentito del calo di visitatori già durante le settimane che precedevano il Natale e che si è acuito maggiormente verso la fine delle festività, tra la paura della variante Omicron e una flessione dei consumi che, come hanno fatto notare gli stessi commercianti di Via Mercanti, «è fisiologica nei mesi di gennaio e febbraio ma i numeri attuali sono ancora più negativi degli altri anni». I commercianti parlano di «abitudini cambiate» che spingono le persone ad uscire di meno e a rivedere ancora i tetti della spesa giornaliera e degli acquisti perché gli aumenti su luce e gas non riguardano solamente le attività commerciali ma anche le famiglie. «E’ evidente che l’emergenza sanitaria è in atto ed anche il clima freddo non aiuta a rilanciare lo shopping nonostante ci siano ancora i saldi con la merce che rimane invenduta sintomo di un periodo di magra dal punto di vista dei guadagni. C’è anche troppa confusione in relazione all’obbligo del green pass, dove va mostrato e dove entrerà in vigore dalla prossima settimana con chi ancora non ha effettuato la terza dose di vaccino e quindi sprovvisto della certificazione verde rafforzata» racconta Antonio, storico commerciante di via Mercanti, raccontando una Salerno vuota e spaesata tra le strade del centro storico. «Il momento di crisi è per tutti, di sera c’è pochissimo segnale a dimostrazione che si è spenta anche la passeggiata serale e gli stessi locali rimangono vuoti. Si crea una sorta di imbuto che deriva dalle mancate presenze di persone quindi credo non se la stia passando bene nessuno. Se poi pensiamo che ci sono tantissimi casi di persone positive attualmente in quarantena, altre che sono in attesa del tampone queste settimane passeranno così in attesa di tempi migliori. Ma occorrono dei programmi di ripresa veri, un po’ di respiro sulle tasse in tutti i sensi che non si possono sostenere con questi esigui guadagni». E diversi negozi sono già da tempo in vendita o in cerca di affittuari, come ricorda ancora Antonio: «Questa pandemia dura da ormai due anni e per tanti imprenditori che hanno investito tutto quello che avevano è diventata dura resistere. Di negozi che abbassano le serrande e che vengono messi in vendita ce ne sono parecchi e di questo passo aumenteranno se non si troverà una soluzione anche al sistema delle restrizioni che condizionano purtroppo la nostra vita».

Dal centro storico a via Volpe, zona Piazza Malta, il passo è breve. Roberto Melucci, commerciante del settore dell’abbigliamento per uomo e donna, parla di «misure sbagliate che stanno portando alla fame il commercio nelle città». E Salerno non fa distinzione: «In assenza dei visitatori che negli altri anni arrivavano in città è difficile ora fare un calcolo di quello che sarà nei prossimi mesi, certo è che stiamo vivendo un lockdown vero e proprio e credo che questa sia la realtà dei fatti. Non credo lo veda solamente io, nonostante i negozi siano aperti fungiamo solamente da luce ad una città che già dopo le 19 si svuota completamente e rimane anche inutile attendere l’orario di chiusura. Ma per fare una riflessione più ampia rispetto al periodo di pandemia dal quale si fa fatica ancora ad uscire, già da porre l’attenzione anche sullo stato di abbandono dei nostri quartieri, delle nostre strade, del verde che non viene curato da mesi. Ho segnalato più volte all’amministrazione la mancata potatura delle piante lungo i marciapiedi di via Volpe, a cominciare da Piazza Malta: di sera la strada è al buio perché i lampioni sono coperti dai rami folti di foglie. Non è così che si rilancia il commercio, la voglia di uscire e di spendere in città se poi non curiamo nemmeno l’ordinario. Manca una pianificazione, oggi i commercianti devono darsi forza da soli e affrontare le enormi difficoltà causate dal caro bollette, dalle spese aggiuntive che si devono sostenere per l’acquisto di sanificanti, ora anche della macchinetta per controllare automaticamente il green pass per l’ingresso dei clienti o le mascherine ffpp2. Dal governo ormai non si parla più di ristori né sostegni, probabilmente per loro è già finita l’emergenza» chiosa Melucci.

Più avanti, all’angolo di via Diaz, il signor Giulio titolare del “bar Landi” precisa: «Questa non è più la crisi sanitaria che stiamo cercando di metterci alle spalle ma la vera crisi economica dettata dall’aumento delle materie prime e del trasporto delle merci. Rincari che iniziano per le famiglie già dalla prima colazione, dal semplice caffè che purtroppo in quasi tutti i bar viene aumentato anche solo di 10 centesimi perché si fa fatica a recuperare anche le spese. E’ un lockdown senza soldi, stavolta siamo aperti ma è come se fossimo chiusi».

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