Sospendere la gara biennale bandita dal comune di Salerno sui servizi di manutenzione e conservazione del patrimonio cittadino ed individuare un gestore unico così come deliberato nel consiglio comunale del 18 febbraio 2021. E’ quanto contenuto nel documento firmato dai consiglieri di opposizione Roberto Celano, Antonio Cammarota, Michele Sarno, Dante Santoro, Elisabetta Barone, Claudia Pecoraro, Corrado Naddeo, Catelo Lambiase, Donato Pessolano, Mimmo Ventura e dagli esponenti del gruppo ‘Oltre’ (gli ex consiglieri comunali Giuseppe Ventura, Leonardo Gallo e Antonio D’Alessio). Secondo la minoranza, il bando non tutelerebbe i lavoratori con la clausola sociale che, nel frattempo, continuano a presidiare Palazzo di Città da tre mesi. Criticità sul bando erano state evidenziate anche dai sindacati che avevano chiesto di inserire la clausola sociale come requisito vincolante per chi si aggiudica l’appalto. “La previsione di un massimo di soli cinque punti dei cento attribuibili se accettata la cd. clausola sociale con conseguente assorbimento dei lavoratori sino ad oggi impiegati per pari servizio, non consente di tutelare adeguatamente i diritti di tutti quei lavoratori che da anni sono stati impiegati all’interno delle cooperative sociali” si legge nel testo del documento presentato dall’opposizione dopo la gara redatta dal Settore Ambiente.
Di seguito il testo:
1. in data 18 febbraio 2021 il Consiglio comunale di Salerno votava all’unanimità la proposta di alcuni Consiglieri comunali che prevedeva l’affidamento ad unico gestore dei servizi antecedentemente appaltati alle Cooperative Sociali, dando mandato agli Uffici di verificarne la fattibilità tecnica [Delibera Cons. n. 3/2021].
2. La suddetta proposta era finalizzata al perseguimento di economia di scala che avrebbe consentito un importante risparmio per l’Ente, oltre che l’efficientamento del servizio in uno a maggiori garanzie per il personale impiegato.
3. A seguito di specifica interrogazione, con nota sindacale del 23.07.2021, il settore “Ambiente” e quello “Strutture Comunali”, a firma rispettivamente dell’Ing. Natale e dell’Ing. Mastrandrea, riscontravano la richiesta rappresentando che sotto il profilo amministrativo «non è da escludere la fattibilità di un accorpamento e affidamento della gestione dell’intero verde pubblico cittadino, in ogni sua connotazione, ad un unico soggetto esterno mediante relativa gara di appalto, o a società partecipata, mediante un affidamento in house» [prot. n. 0136416/2021 del 22.07.2021];
4. L’Amministrazione comunale, impropriamente, ha ritenuto di discostarsi dal succitato e chiaro indirizzo politico del Consiglio comunale, predisponendo un nuovo bando che prevede, in 4 lotti, il servizio in oggetto, senza curarsi dei possibili risparmi dell’Ente e senza prevedere concrete garanzie occupazionali per i lavoratori impegnati in precedenza, per il servizio in questione.
5. Il capitolato d’appalto, recentemente pubblicato, presenta gravi criticità non prevedendo l’impiego minimo di lavoratori né l’orario giornaliero di impegno così come espressamente specificato nei precedenti capitolati.
6. Tale mancanza rappresenta un evidente vulnus sia perché non assicura la certezza di un servizio efficiente e completo, sia perché lo stesso potrebbe essere assoggettato ad eccessiva discrezionalità della ditta appaltatrice con l’utilizzo di un numero di operai minimale e senza dover garantire il mantenimento del precedente livello occupazionale.
7. La previsione di un massimo di soli cinque punti dei cento attribuibili se accettata la cd. clausola sociale con conseguente assorbimento dei lavoratori sino ad oggi impiegati per pari servizio, non consente di tutelare adeguatamente i diritti di tutti quei lavoratori che da anni sono stati impiegati all’interno delle cooperative sociali.
Per i motivi di cui sopra, gli scriventi, chiedono alle SS.LL., per quanto di ragione e competenza, di sospendere ad horas la gara in essere, predisponendo al contempo, ed in tempi celeri, un nuovo bando che sia coerente con quanto disposto con la decisione unanime del Consiglio comunale del 18 febbraio 2021 (Delib. Cons. 3/2021), anche al fine di tutelare realmente la forza lavoro, correggendo le rilevate criticità”.