di Andrea Pellegrino
“Le misure previste dall’ordinanza firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per la sospensione della didattica in presenza di scuole dell’infanzia, elementari e medie, “sono equilibrate e proporzionate”. E’ quanto si legge nella memoria difensiva presentata dalla Regione Campania al Tar Campania, chiamato a pronunciarsi sul ricorso contro l’ordinanza regionale n.1 pubblicata venerdì scorso nella parte in cui dispone lo stop alla didattica in presenza per asili, elementari e medie. “Tutte le scuole sono aperte – sottolinea la Regione – si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari. Tre settimane di respiro per i presidi, i sindaci e le Asl che ne hanno fatto richiesta per ampliare la fascia dei vaccinati e scavallare il picco dei contagi”.
Per la Regione Campania non c’è nessuna violazione del decreto legge n.111/2022, risultando provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità attestata, tra l’altro, da: Rt di ospedalizzazione pari a 1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri Covid in arco settimanale; esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d’Italia; blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione; previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate. In più le misure nazionali non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del CTS, che non è stato convocato, contrariamente a quanto richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli. “In caso di sospensione dell’ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del picco dei contagi per fine gennaio, in presenza di una bassissima percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni”, si legge ancora.