di Mirko Cantarella
Fiato sul collo, ordinanze “ad capocchiam”, terrorismo psicologico continuo, queste sono le parole che volano in questo periodo pre-natalizio, tra la gente, i commercianti e tante altre categorie riferite ai modi con cui il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca continua a gestire la situazione legata alla pandemia da Coronavirus Sars Cov-2. Amareggiato e spazientito anche Cristian Santoro, operatore socio sanitario e, come usa definirsi egli stesso, politico per passione come già da esperienza passata nel divulgare la filosofia democratica nelle fila della Margherita e non solo. “Sono passati quasi due anni dall’avvento del Covid-19 ma ancora non ho capito se il Governo nazionale e i Governi regionali in Italia vogliono risolverlo questo problema. Cosa è stato fatto per la sanità in questo periodo? Perché non sono stati rafforzati il comparto medico e dov’è l’aumento dei posti letto? Ce lo devono spiegare!”. Parole forti da parte di colui che sempre si è prodigato per gli altri, per la società e che ha vissuto in prima linea l’organizzazione medico-ospedaliera per ciò che concerne ricoveri e protocolli da seguire legati proprio a questo maledetto virus. “Al di là del discorso nazionale che ha delle grosse lacune, pongo l’attenzione su queste ordinanze per le imminenti festività natalizie emanate da De Luca che sono davvero un controsenso. Si comporta come se la Regione Campania fosse in zona gialla ma che di fatto non lo è. Indubbiamente porre grande attenzione per l’aumento dei contagi è d’obbligo e posso anche esser d’accordo sull’ausilio continuo delle mascherine protettive ovunque ma allora a cosa serve riproporre l’iniziativa Luci d’artista se poi siamo in presunta emergenza? Le luci lo sappiamo che portano gente ed inevitabili assembramenti in strada. Lo stesso Comune non è stato in grado a mio avviso di saper gestire per l’ennesima volta un piano traffico, visto che io per prima mi sono trovato imbottigliato sabato scorso nelle strade di Salerno riuscendo a divincolarmi dopo circa due ore. Mancano i parcheggi, solo quello di Piazza della Libertà non risolve i problemi, manca proprio un senso organizzativo. Le luci sono sempre servite anche per arricchire i commercianti salernitani, e queste sono state parole dello stesso Governatore quando era sindaco di Salerno e poi? Mi fai un’ordinanza che vieta praticamente a chi non ha posti a sedere di lavorare. Concordo sulle limitazioni all’asporto di bevande alcoliche, visto che tanti non sono in grado di controllarsi, ma non capisco la limitazione sulle bibite analcoliche e sul cibo – continua con vemenza Santoro – Lui li ha definiti cafoni; ma mi spiegasse questa famosa città europea che ancora sto aspettando da anni. Vivo in un rione collinare e posso testimoniare che le zone alte di Salerno sono ormai in uno stato di grande degrado. Non è più cafone chi lascia i suoi cittadini in questo stato? Non era meglio a questo punto investire dei fondi, invece che per le luci, per il miglioramento della città che in fatto di manutenzione ordinaria è davvero deplorevole? E su questo potremmo parlare per ore citando anche il dissesto della lungo Irno, la zona industriale che è diventata off limit se non hai un carrarmato al posto dell’auto”. Il pensiero di Santoro è anche il pensiero di una considerevole parte di cittadini ed a proposito di zone collinari pochi giorni fa il capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano ha denunciato pubblicamente questo degrado e a cui il buon Cristian fa riferimento e a cui si associa. Tornando a parlare di Covid e di organizzazione cittadina, Santoro poi ha lanciato un’idea. Quella di spostare il centro vaccinale dall’Augusteo alla Caserma Cascino in zona Torrione in quanto essendo spazio enorme e tutto sommato inutilizzato, e con l’accordo e l’ausilio dei militari avrebbe creato un maggior ordine e comfort per i fruitori del vaccino invece di lasciarli in piedi ed assembrati all’aperto oltre che avrebbe evitato le auto ce inevitabilmente parcheggiano in doppia fila creando ulteriore disagio alla circolazione. “Anche l’USCA poteva essere spostata li, ed essendo in zona geograficamente centrale, avrebbe consentito a tutti, anche alle persone anziane di poter raggiungere la caserma in modo agevole. Purtroppo mi rendo conto che il senso organizzativo non è di questo modo di fare politica ed augurando a tutta la cittadinanza un buon natale aspetto con piacere risposte alle mie domande da parte di chi opera ai piani alti”.