“Abbiamo messo mille euro in più per la piazza, cinquecento per le tessere”. Questa volta nel “telefono senza fili”, dall’altro capo c’è un “associato” del protagonista Ciro Pietrofesa. L’inchiesta è sempre la stessa: mercatini di Natale e un sistema che entra nel sistema Salerno, facendolo diventare una vera e propria matrioska. Le tessere in questione sono quelle di Luci d’Artista, create da un’agenzia di comunicazione salernitana, legata a doppio filo con la gestione deluchiana in città. In quell’anno – chi aveva acquistato uno spazio/casetta di legno nei mercatini – pare sia stato “costretto” ad acquistarne alcune. O almeno così si legge tra le carte e le intercettazioni: “Io purtroppo le devo prendere per forza – afferma Pietrofesa – perchè allora il discorso è questo, noi abbiamo fatto le richieste anche per gli italiani per mettere le bancarelle questo e quell’altro…in cambio noi compriamo le tessere, le card del Comune, poi voi non le volete vendere, non le vendete”. “No le diamo in omaggio, le compriamo? Quanti siamo…” – risponde l’interlocutore – “Non lo voglio sapere quello che fate, io una volta che ve le ho portate, ognuno di voi fa che ca*** vuole”. “Ho capito ma tu le dividi per mestiere? Come le dividi? Tu compri 100 tessere giusto che stanno 5 euro l’uno, tu le dai a noi e ce le dividiamo”.
Il “ricatto” delle tessere: “Noi abbiamo fatto le richieste e in cambio dobbiamo comprare le card”
