«Per il 90% abbiamo ascoltato quello che è stato fatto, ma nulla sul futuro. La dovizia di particolare è stata utilizzata solo per parlare del passato. Non sono intervenuto nonostante il regolamento consentisse di farlo per riportare il dibattito sul tema». L’avvocato Michele Sarno, nel suo primo intervento da consigliere comunale di Salerno, attacca il sindaco Napoli che interrompe il leader del centrodestra replicando: «è tutto nella cartella». Sarno, che da civico ha aderito a Fratelli d’Italia dopo il voto amministrativo, ha aggiunto durante il suo discorso: «Non è un merito scendere in aiuto dei cittadini in difficoltà soprattutto se sei il sindaco, l’ho fatto anche io che non ero nessuno. Siamo stati tutti bravi ad esserci, a noi forse sono sfuggite quali sono state le attività amministrative promosse da sindaco. Non è il momento della distruzione, ma della costruzione. Tutti dobbiamo farci carico dei problemi dei cittadini e proporre soluzioni: mi aspetto un atto illuminato favorevole alle categorie economiche che sia quello di soprassedere sulla tassa di soggiorno». Sulla vicenda giudiziaria in corso Sarno afferma: «Nel momento in cui fate voi riferimento è evidente che determinate le condizioni perché se ne parli. Questa è una giunta frutto di un percorso politico o di una necessità emergenziale? Allora devi sgombrare il campo da cose dette e sentite per mesi, non c’è stata una smentita sul fatto che la lista arrivata per prima alle elezioni non si è ritrovata rappresentata all’interno della giunta. Per quale motivo? Bisogna avere il coraggio di dirlo: la politica non necessariamente è sbagliato o illecito, però ha il dovere, se si vuole riappropriare dell’autorevolezza, di dire la verità ai cittadini. La città vuole sapere se queste nomine sono state frutto di qualcosa che arrivava da lontano o nell’immediatezza». E ancora, ritornando agli audio sulle presunte pressioni di voto circolati durante il giorno delle elezioni, il consigliere di minoranza ha concluso: «Non c’è bisogno che una cosa sia disdicevole per essere un reato, può essere disdicevole a prescindere. Avete minacciato di querele per un audio falso, invece era vero: alle volte il silenzio è d’oro. Bisogna essere garantisti? Con me si sfonda una porta aperta, però in altre circostanze e con altri protagonisti della politica io da parte vostra questo garantismo non l’ho visto».