Inchiesta Salerno, Zoccola: “Miei riferimenti Vincenzo e Roberto De Luca”

«Terza dimensione e 3SSS fanno capo a me e i miei riferimenti sono esclusivamente Vincenzo e Roberto De Luca, con Piero De Luca non ho rapporti perché non c’è affinità». Lo conferma Fiorenzo Zoccola, detto Vittorio, il ‘capo’ delle cooperative sociali interrogato dai giudici nel corso delle oltre 14 ore di interrogatorio rese al Tribunale di Salerno, ascoltato direttamente dal procuratore capo Borrelli, illustrando il ‘sistema’ delle coop che fungevano anche da bacino di voti per i candidati al consiglio comunale o regionale. Ogni cooperativa, infatti, aveva un suo riferimento che serviva a garantire il mantenimento dei ‘favori’ legati agli appalti pubblici per i servizi di manutenzione del verde pubblico in città e quello del lavoro per tutti gli operai. Più volte, il nome del governatore De Luca spunta nelle intercettazioni delle circa 300 pagine dell’ordinanza dell’inchiesta della Procura sullo scandalo dei bandi comunali portato alla luce lo scorso 11 ottobre. Lo stesso Zoccola, in più occasioni, conferma di aver ricevuto indicazioni di voto direttamente dall’ex sindaco di Salerno anche alle elezioni regionali del settembre 2020 per distribuire tra le cooperative, i voti a favore di Nino Savastano (70%), ex assessore alle politiche sociali e poi risultato consigliere regionale eletto in Campania Libera, e Franco Picarone (30%), già presidente della Commissione al Bilancio a Palazzo Santa Lucia. E poi i recenti incontri, tra Zoccola e il governatore, a pochi giorni dal voto amministrativo del 3 e 4 ottobre. Insomma, l’avviso di proroga delle indagini recapitato a Vincenzo De Luca, venerdì mattina al Genio civile, quartier generale del governatore dove ogni settimana, da quegli uffici, registra le consuete dirette social per fare il punto sull’attività amministrativa in Regione e aggiornare la situazione epidemiologica, fa pensare che l’inchiesta stia proseguendo anche spedita e che gli inquirenti vogliano andare fino in fondo. De Luca, infatti, sarebbe già indagato da sei mesi e dunque attenzionato dalla Procura da diverso tempo. Gli interrogatori resi da Zoccola, inoltre, che evidenziano i rapporti stretti con il governatore e il figlio Roberto (ex assessore dimissionario al comune di Salerno) lasciano intendere anche ulteriori ‘”equilibri” che lo stesso ‘ras’ delle coop ribadisce di garantire direttamente davanti ai giudici, tra la famiglia De Luca ed in particolare tra i due figli. Quel “cerchio magico” che Zoccola, da quanto emerge nelle intercettazioni, riconducibile a Piero De Luca, critica ed evidenzia come persone a lui vicine avrebbero causato lo “sgarbo” al fratello (defenestrato da ruoli di vertice in alcune partecipate), proprio per favorire la cerchia ristretta dell’attuale deputato del Pd. Di qui la scelta di Zoccola di sostenere il centrodestra alle elezioni comunali e il candidato sindaco Michele Sarno, peraltro suo avvocato legale da anni che lo difende anche oggi nell’inchiesta sulle cooperative e gli appalti al comune di Salerno.

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